GROTTAMMARE – Impegnato in politica e nel sociale, sportivo, imprenditore e oggi anche autore: la vita di Filippo Olivieri non poteva che essere raccontata all’interno di un libro. La sua vocazione artistica, anche se sconosciuta ai più, confessa di accompagnarlo fin da tenera età.

“Scrivevo già da piccolissimo anche se, in realtà, ho pubblicato ben poco – racconta – volevo scrivere un romanzo che raccontasse il territorio, ma facevo fatica ad inventarmi una storia. Così ho deciso di scrivere la mia. Non si tratta puramente di un’autobiografia: ho raccontato la storia di un uomo che, nel dopoguerra, ha iniziato la sua scalata imprenditoriale. Attraverso la storia del personaggio, ho raccontato la mia famiglia, i miei amici e il territorio. Ringrazio la scrittrice Antonella Roncarlo per il supporto morale e l’incoraggiamento”.

Filippo Olivieri è accompagnato dall’amico veronese Antonio Giarola, regista di spettacoli teatrali e esperto di cavalli. La passione per il mondo equestre è, infatti, una costante della vita di Olivieri che racconta anche all’interno del suo libro. La natura e gli animali rappresentano il punto di contatto con il lato più spirituale di sé stesso, tra cadute, risalite e scelte coraggiose.

“Sono qui in veste di amico – afferma Giarola – in trent’anni ho lavorato con i più importanti artisti equestri a livello mondiale. Filippo all’epoca si propose come artista e io lo misi alla prova: si offrì di fare un numero solita. Si esibì in solitaria con il suo cavallo davanti a cinquemila persone. Fu un grande successo, anche se ci vuole fegato per fare una esibizione del genere. Con il tempo siamo diventati amici e la cosa che voglio dire è che ho letto il libro e devo constatare che ha dedicato solamente quattro pagine al mondo equestre. Questo aspetto della sua vita meriterebbe molto più spazio e per questo lo esorto a continuare in questa sua nuova veste da autore”.

Nel libro di Olivieri viene raccontata la sua crescita personale, fatta di molti successi ma anche di capitoli dolorosi. L’autore affronta temi come l’emigrazione, la povertà, la pedofilia, la disperazione, fino ad arrivare a raggiungere gli obiettivi desiderati con la sola forza di volontà, quella che ha caratterizzato tanti imprenditori italiani.

“Filippo non ha nascosto nulla della sua vita – afferma Pasqualino Piunti, ex sindaco di San Benedetto del Tronto, amministrazione di cui faceva parte anche Olivieri in qualità di assessore –. Quello che in politica può essere visto un difetto, ossia raccontare vicende private e intime, è in realtà un pregio perché Filippo nel suo libro tratta problematiche che tutti noi dovremmo conoscere”.

Antonio Spazzafumo, sindaco di San Benedetto del Tronto, ripercorre l’amicizia con Filippo Olivieri, fatta di profondo rispetto nonostante le diversità politiche: “Siamo conosciuti per lavoro e da lì è nata una grande amicizia che dura ancora oggi – racconta – ho iniziato a conoscerti come politico da quando ho iniziato a fare politica anche io. La tua sincerità e amicizia è rimasta intatta nonostante fossimo avversari, e questo mi ha fatto molto piacere. Non sapevo di questa tua predisposizione alla scrittura: traspare una sensibilità che diversamente non appare così tanto. Ti incoraggio a continuare in questo tuo cammino”.

Piero Celani, presidente dell’AMAT, si sofferma invece su alcuni passi del libro che lo hanno particolarmente impressionato: “Mi ha colpito il racconto di Filippo da piccolo, strappato alla sua famiglia per essere portato in collegio a Montalto. Mi complimento per il libro e per i contenuti di grande sensibilità”.

Per ultimo interviene il sindaco di Grottammare, Enrico Piergallini: “Sono particolarmente orgoglioso che Filippo abbia pubblicato il suo libro tramite una casa editrice di caratura nazionale, non è semplice e c’è sempre molta selettività. La prosa è autentica: il libro si legge velocemente perché il racconto è fatto con grande onestà, senza orpelli particolari. Ho particolarmente apprezzato il passaggio generazionale tra padre e figlio, e il grande senso di responsabilità nel cercare di essere un padre all’altezza di quello che ha avuto Filippo. Altrettanto degno di nota è l’amore per la natura che traspare dalle pagine del libro: gli animali, per Filippo, sono percepiti a pieno titolo come membri della famiglia”.