
SAN BENEDETTO – Con grande rammarico leggo critiche da ogni dove (Azione, Pd, ex Pd e altri più o meno palesemente) al sindaco (ancora neo) Antonio Spazzafumo. Secondo me, come minimo, oggi sono premature.
Lo dico provando a mettermi nei suoi panni e lo faccio con un esempio: nel 2006 diversi nostri lettori mi proposero di candidarmi a sindaco perché vedevano in me una figura onesta, sincera e, perché no, intelligente. Proposta che non presi in considerazione, non perché non mi piacesse ma perché in tutte le attività serve esperienza e io di amministrazione pubblica non ne avevo, né ce l’ho adesso, nonostante che, da più di trent’anni, la seguo come giornalista.
Tantomeno vedevo intorno a me persone “del mestiere” che mi avrebbero aiutato disinteressatamente, per cui la mia libertà d’azione sarebbe stata molto limitata e sarebbe rimasta soltanto l’ambizione. A chi non piace fare il sindaco, a buoni e cattivi.
Torno subito a Spazzafumo al quale già in campagna elettorale noi di Riviera Oggi avevamo, scherzosamente ma mica tanto, assegnato il ruolo di addetto alle fotocopie, in virtù della sua professione e quindi al servizio di politici navigati. Compagni di banco che, più che esperti definirei marpioni per via di un’azienda, tra virgolette, che conoscono benissimo. Non è ancora passato un anno e già il suo ruolo viene messo in discussione anche dalla sua stessa maggioranza. Dalla minoranza sarebbe normale.
Mi ricordo di un consiglio che gli diedi quando si insediò, anche se lo conoscevo poco, meno di suo fratello Maurizio: fai da subito (con tutti) come ti dice la testa e, a chi ti ha fatto eleggere, ripeti spesso che sono le condizioni per non dimettersi e mandare tutti a casa. Mi rispose che era d’accordo.
È ancora presto, con meno di 12 mesi di attività, ma già mi sembra di vedere all’orizzonte una situazione molto simile a quella in cui si trovò Domenico Martinelli (fossi in Spazzafumo una chiacchierata con lui me la farei), che resistette anche troppo, tanto da far dire all’allora vice sindaco Pasqualino Piunti “Mai più un sindaco senza esperienze politiche”.
A ragione o a torto? Dico a torto perché i politici navigati e marpioni hanno portato San Benedetto a regredire in più campi, quello turistico in particolare. In una città che era stata tra le località italiane più conosciute nel mondo del turismo di massa. Adesso, nelle sole Marche, Senigallia e Civitanova Marche ci hanno messo alle spalle.
Un sindaco ‘inesperto” di politica (che è ormai diventata una brutta parola) potrà anche fare peggio ma almeno è un punto interrogativo rispetto alle certezze di chi lo ha preceduto.
Lasciarlo lavorare e permettergli di fare esperienza senza ‘cappi al collo’ è il minimo che dovrebbero fare tutti quelli che gli stanno intorno.
Non la vedo facile e tantomeno mi auguro che Antonio Spazzafumo si accontenti di fare … le fotocopie.
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