SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Mi chiamo Ilaria Awuzie, ho 26 anni e sono di origini nigeriane ma sono nata in Italia e cresciuta a San Donà di Piave, nel Veneto. Sabato scorso sono stata damigella per una mia cara amica di San Benedetto del Tronto che si è sposata a Grottammare. Oggi pomeriggio sarei dovuta tornare nel Veneto e la mattina sono andata in spiaggia. Dato che non so nuotare, il massimo a cui arrivo quando vado a fare un bagno è all’altezza dell’ombelico o poco più in su. Dopo 30 minuti in acqua, proprio quando sarei dovuta uscire e andare a prepararmi per poi prendere il treno alla stazione, ho sentito delle urla: ‘MAMMA! MAMMA! AIUTO!’. Mi giro e vedo un bimbo che non avrà avuto più di 7 anni, che stava annegando vicino agli scogli”.

Così Ilaria Awuzie racconta a Riviera Oggi quello che è accaduto nella mattinata dell’11 luglio a San Benedetto, vicino allo stabilimento Bacio dell’Onda e al pennello dell’Albula. Ilaria si è resa protagonista di un incredibile salvataggio rischiando la propria vita. Si è spinta al largo per salvare un bambino ed in seguito è stata aiutata da un altro bagnante e dai bagnini.

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Bagnanti in difficoltà, doppio salvataggio a Grottammare e San Benedetto

Ilaria prosegue nel suo racconto: “Diverse persone dagli scogli chiedevano aiuto per il piccolo ma in acqua non c’era nessuno intorno al bambino e senza nemmeno pensarci, d’istinto, mi sono mossa verso di lui, non potevo lasciarlo solo. I miei piedi ancora toccavano il fondo, per questo pensavo sarei riuscita a prendergli la mano e a tirarlo verso di me. Quando gli dico di allungare il braccio, e faccio un altro passo verso di lui, all’improvviso non c’è più nulla sotto i miei piedi. Non tocco più e mi ritrovo con il bambino che si aggrappa a me dicendomi ‘Grazie’. Io però non riesco a stare a galla perché il bambino, spaventato, mi stava buttando giù in acqua la testa e le spalle per sollevarsi e respirare. Allora urlo e chiedo aiuto ingoiando pure dell’acqua. Urlo e mi sbraccio, in quel momento vedo solo i bagnanti sugli scogli che ci guardano impotenti. Non so dove trovo la forza ma cerco di fare di tutto per spingere me ed il bimbo verso le rocce. Ci provo e ci provo combattendo il pensiero che mi dice che forse potrei morire tra pochi secondi finché non arrivo ad afferrare le pietre riuscendo così a portarci in salvo. So che in queste situazioni non si dovrebbe agire se non si sa nuotare ma è stato puro istinto, non potevo lasciare il bambino da solo”.

La ragazza e il bambino sono riusciti poi a tornare a riva grazie all’intervento dei bagnini, Ilaria è stata medicata anche dal 118, giunto in spiaggia, per alcune escoriazioni mentre il bambino è “scomparso” con la madre, per motivi ancora ignoti, non permettendo l’intervento dei soccorritori.

Ilaria conclude: “Il bambino non l’ho più visto, ma spero stia bene. Io sono ancora un po’ scombussolata per quello che è successo ma il mio primo pensiero va a lui e mi auguro davvero che stia bene”.