SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuto il 21 giugno, presso la Sala Smeraldo dello storico Hotel Calabresi, il convegno «La Pace e la Costituzione Italiana», evento formativo gratuito riconosciuto dall’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno. Compresa nell’ambito della rassegna “La Pace Manifesta” (21 maggio – 26 giugno), la conferenza è stata organizzata dall’Associazione BuonVento, che ha sede in città. 

Flavia Mandrelli, presidente dell’Associazione, ha dichiarato: «Le dinamiche internazionali hanno scombinato i nostri piani: volevamo organizzare una mostra su altri argomenti, ma ci siamo trovati in mezzo a questa guerra e abbiamo deciso di affrontare l’argomento». 

L’evento è stato organizzato con il coordinamento scientifico degli avvocati Ermanno Consorti, Patrizia Antonelli e del Capogruppo in Consiglio Comunale di Europa Verde – Rinasci San Benedetto, l’avvocato Paolo Canducci. È intervenuto anche il vicesindaco Tonino Capriotti, che ha dichiarato: «l’Italia ripudia la guerra, ma ciò non basta per avere la pace: questa è una conquista personale di ognuno di noi. L’art. 11 lo dice esplicitamente, ma l’art.1 lo sottintende: il lavoro rende l’uomo libero e come tutti gli altri. È un dono verso la società; di pace si parla troppo poco. Ringrazio Paolo Canducci e gli altri organizzatori perché mettono al centro la pace».

La conferenza si è sviluppata a partire proprio dall’Articolo 11 della Costituzione Italiana, che com’è noto recita in apertura: «L’Italia ripudia la guerra». Il prof. Enzo Di Salvatore, costituzionalista dell’Università degli Studi di Teramo e relatore principale dell’evento, ha approfondito le circostanze storiche che hanno condotto i costituenti a redigere il suddetto articolo.

Nico Piro, giornalista inviato dal TG3 a Mosca ma anche scrittore che ha spesso affrontato tematiche relative alla guerra, è invece intervenuto in video-collegamento con la Sala. «Si è spacciata la pace come sottoprodotto della guerra» – ha affermato Piro – «come dice il Papa, è la “cultura dello scarto”. La pace è qualcosa che si costruisce, ma se ne parla come di una cosa che miracolosamente sgorga dal terreno. In Ucraina non c’è un mediatore, e quando le parti s’incontrano si parlano direttamente. C’è un flusso enorme di armi, dagli USA e dagli UK verso l’Ucraina: l’UE sembra aver invece rinunciato al suo ruolo di mediazione, e purtroppo vedo che la via della pace non viene nemmeno tentata. Il prezzo di ciò è la conta dei morti, pur annebbiata dalla propaganda; io credo che basti questo per spingere in direzione della pace. Purtroppo si andrà avanti almeno fino a ottobre, quando le condizioni climatiche freneranno le ostilità». 

«Come in Afghanistan, situazione che conosco bene, anche qui la guerra non è risolutiva» – conclude il giornalista Rai – «La guerra non porta da nessuna parte: avere ragione o avere torto quando muoiono le persone è relativo, quindi è necessario un compromesso che salvi vite e salvi l’Ucraina dalla distruzione, risparmiando al mondo una minaccia di guerra nucleare». 

L’iniziativa – in collaborazione con il MAGMA di Civitanova Marche – vedrà inoltre l’allestimento di una mostra con oltre 200 manifesti sulla pace e sulla guerra, ideati e realizzati dai più grandi autori internazionali del Novecento. 

La mostra si potrà visitare presso l’ex Cinema delle Palme, fino al 26 giugno.