SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Lo sport sambenedettese dopo decenni di sofferenza è venuto a mancare”. Così Jean-Carlo Mattoni sul suo profilo Facebook qualche giorno fa.

Abbiamo video intervistato il tecnico della World Sporting Academy, che da anni si batte per i diritti della sua società e per quelli dello sport rossoblu: “Il post era riferito alle associazioni che fanno sia sport di base sia sport di vertice. Per ventisei anni la nostra associazione ha provato a interloquire con le amministrazioni comunali. Abbiamo ricevuto qualche attenzione solo nel primo periodo di Perazzoli e in quello finale di Martinelli. Punto. La mia domanda è se esista una programmazione per lo sport. C’è un piano per sostenere le società che fanno anche sport di alto livello? Dov’è l’amministrazione comunale di San Benedetto?“.

Mattoni poi ha anche ricordato la situazione della Samb: “Per i sambenedettesi la Samb è un orgoglio, ma già da qualche tempo naviga in acque poco sicure. C’è qualcosa che non va. L’amministrazione comunale si deve mettere in contatto con le realtà di riferimento per ciascuna disciplina, le società di alto livello, perché fare leva su queste significa avvantaggiare anche le piccole associazioni e agevolare tutto l’indotto sportivo della città”.

L’appello a Cinzia Campanelli: “La invitiamo a credere di più in ciò che le società realizzare grazie all’esperienza sul campo. Chiediamo inoltre la gestione della tensostruttura in attesa che venga costruito il nuovo impianto sportivo per cui abbiamo presentato un progetto, una vera e propria foresteria non solo per la ginnastica, ma anche per altre discipline, e soprattutto inclusiva per i ragazzi con disabilità relazionali”.

La tensostruttura è stata realizzata nel 2008: “Gli attrezzi risalgono ancora a quell’anno. Alcuni non li utilizziamo nemmeno più, come la pedana per il corpo libero. Le strutture sono usurate, invece noi abbiamo bisogno che siano efficienti. C’è poi il problema degli accessi. Ci sono persone che entrano e si divertono sugli attrezzi, rovinandoli. Va bene che altri usino la tensostruttura, ma devono esserci responsabili tecnici a vigilare”.

Conclude Mattoni: “Chiediamo maggiori investimenti e attenzioni da parte del comune oppure distaccare la tensostruttura e farla tornare alla società di riferimento tramite un bando gara”