MONTEPRANDONE – E’ finalmente tempo di grande musica nel Piceno.

A Centobuchi c’è grande attesa per il Cassandra Fest, festival di musica e cultura organizzato dall’associazione Prima Persona Plurale.

Due giorni di canzoni di qualità in piazza dell’Unità il 25 e 26 giugno. Gli ospiti della kermesse saranno Giancane, Giovanni Truppi, Emma Nolde e Motta. I cancelli verranno aperti alle 19.30 e i concerti inizieranno alle 21. Previsti anche gli stand enogastronomici e Dj Set pre-concerto all’interno della piazza.

Dal 18 maggio sono in vendita i biglietti sul sito Ciaotickets (biglietti singoli 15 euro più diritti di prevendita, abbonamenti a 25 euro più diritti di prevendita).

Nel corso delle due mattinate il Borgo storico di Monteprandone sarà palcoscenico di un photowalk nei luoghi più suggestivi del vecchio incasato, di una passeggiata ecologica e di spettacoli itineranti di danza.

Nel corso dei pomeriggi, invece, la manifestazione si sposterà al Parco della Conoscenza di Centobuchi con tante iniziative rivolte a giovani e adulti: musica, arte, dibattiti sul ruolo fondamentale della cultura nella crescita del territorio.

Entrambe le giornate si concluderanno con i concerti in  piazza dell’Unità.

Oggi, 19 maggio, conferenza stampa di presentazione dell’evento al Parco della Conoscenza di via Tigli a Centobuchi.

Presenti i referenti dell’associazione Prima Persona Plurale e l’amministrazione culturale di Monteprandone che patrocina e sostiene l’iniziativa.

Sergio Loggi, sindaco di Monteprandone, apre la conferenza: “Dopo due anni di pausa forzata, causa emergenza Covid, Monteprandone riparte anche con la musica a pieno regime. Questa kermesse è il primo punto di ripartenza. Puntiamo ad una progettualità, non abbiamo accantonato l’idea di un Festival itinerante da realizzare prossimamente. E’ un nostro grande obiettivo, non ci accontentiamo di fare dei concerti singoli ma vogliamo abbracciare diverse realtà sociali e culturali”.

Roberta Iozzi, assessore alla Cultura, prosegue: “Sono molto orgogliosa del lavoro fatto, un progetto di gruppo, di persone provenienti da tutta la Vallata del Tronto. Appassionati di musica e grandi intenditori. Il Festival non è solo basato sulla musica dal vivo ma anche dall’interazione. Sono state coinvolte associazioni locali e dei Comuni limitrofi. Cassandra Fest è una kermesse rivolta ai più giovani ma anche alle famiglie”.

Michele Palmiero, segretario di Prima Persona Plurale, aggiunge: “La nostra associazione è nata alla vigilia del Covid. Purtroppo l’emergenza ci ha subito frenato ma anche portato ad una riflessione sulla musica. Da qui è nato il pensiero di realizzare un Festival che coinvolga varie realtà. Da qui il nome di Cassandra Fest, perché crediamo che fare solo concerti non è più sufficiente. Bisogna ascoltare e parlare con le altre realtà culturali della provincia e anche fuori dalle Marche. Lo scopo dell’incontro è di allargare orizzonti e andare incontro alle esigenze di tutti. Ci saranno attività giornaliere a Monteprandone e a Centobuchi, al Borgo e nei Parchi. Eventi dedicati a piccini e ai più grandi, iniziative che faranno comprendere come far crescere il territorio. Un grazie, intanto, va all’amministrazione comunale di Monteprandone che ci ha dato la possibilità di realizzare tutto questo”.

Matteo D’Angelo, presidente di Prima Persona Plurale, dichiara: “Sarà edizione zero. Una vera ripartenza dopo un periodo davvero non semplice. Anche il nome della nostra associazione non è causale. E’ uno spazio dedicato al ‘noi’, non solo per la musica anche per l’intero tessuto sociale che coinvolge molte realtà. Dopo una lunga pausa non è stato facile organizzare Cassandra Fest, una manifestazione densa di impegni e collaborazioni. Ringraziamo il Comune e l’impegno instancabile delle associate e degli associati che rappresento

Meri Cossignani, assessore al Bilancio, chiude la conferenza: “La cultura è alla base della civiltà, sono soldi sempre ben spesi. La nostra amministrazione punta molto su questa tipologia di eventi, la musica è parte integrante di una collettività. Senza cultura non c’è vita e tessuto sociale, non dobbiamo dimenticarlo”.