SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Direzione dell’Area Vasta 5 ha conferito una borsa di studio per la realizzazione del progetto: “Diagnosi neuropsicologica per il disturbo cognitivo post ictus e sostegno psicologico al paziente e al suo caregiver“.
Le borse di studio vengono solitamente assegnate da altri enti, nella fattispecie è stato il Bim Tronto il finanziatore dell’iniziativa. L’assegnazione, infatti, è stata comunicata dal presidente del Bim Luigi Contisciani e il direttore dell’Area Vasta 5, il dottor Massimo Esposito, ne ha preso atto.
La dottoressa Sara Tiberi, psicologa specialista in psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale, è risultata la vincitrice della borsa di studio. Il suo lavoro presso la Uoc di neurologia, si svolgerà sotto la supervisione della dottoressa Cristina Paci, direttrice del reparto di neurologia presso l’Area Vasta 5.
Sempre grazie al Bim Tronto è stata attivata un’ulteriore borsa di studio ad oggetto: “l’Assistenza psicologica in riabilitazione cardiologica”. Questa volta la vincitrice della borsa è la dottoressa Silvia Caucci che, sotto la supervisione del primario di cardiologia il dottor Maurizio Parato, è pronta a dare il suo contributo per fornire assistenza psicologica ai pazienti.
Piene di entusiasmo sono suonate le parole del direttore dell’Area Vasta 5 il dottor Massimo Esposito, che ha commentato: “La giornata di oggi è un’occasione utile per esprimere tutto il nostro apprezzamento per l’operato del Bim. In questa occasione l’ente ha manifestato tutta la sua sensibilità verso tematiche così strettamente legate alla salute pubblica, andando anche a riconfermare quanto i finanziamenti di realtà esterne, sono indispensabili per garantire la qualità del servizio sanitario“.
Alle parole del direttore Esposito hanno fatto eco quelle del presidente del Bim Luigi Contisciani, che ha aggiunto: “Generalmente la figura dello psicologo di supporto non è prevista nell’iter terapeutico del pazienti, perché la mancanza di fondi ne rende difficile l’inserimento. Proprio per questo motivo il Bim Tronto, su sollecitazione del dottor Esposito e del dottor Parato, ha deciso di finanziare questo progetto dalla durata di un anno. Speriamo vivamente che questo contributo possa fare la differenza per molti”.
L’ultimo intervento è stato quello della dottoressa Paci, che ha concluso: “Le ripercussioni psicologiche di un ictus sono notevoli, sia per il paziente che per la persona a cui ne spetta la cura. Molto spesso gli esisti di un ictus non sono solo di natura fisica, ma anche e soprattutto di tipo psicologico. Ci auguriamo che questa iniziativa vada nella direzione di garantire un’assistenza più completa, per le persone che ne hanno bisogno”.
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