ASCOLI PICENO – Nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata ai vertici delle Forze dell’Ordine e delle Polizie Locali della nostra provincia.

Oggi è la volta del Colonnello Michele Iadarola, Comandante del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno.

Partiamo, come di consueto, con la prima domanda al cittadino Michele Iadarola. Quali sono i suoi luoghi preferiti del Piceno?

“La provincia di Ascoli è molto bella, io mi sono potuto godere il centro di Ascoli sia dal punto di vista lavorativo che residenziale. Piazza del Popolo è davvero il salotto d’Italia. Il capoluogo, a mio parere, ha una dimensione di crescita adatta a tutte le tipologie di età, a partire da quella adolescenziale”.

Parliamo della Guardia di Finanza. Il Corpo svolge moltissime funzioni legate alla sicurezza e alla legalità su tutto il territorio, mare incluso.

“Tutte queste attività che svolgiamo hanno un unico filo conduttore. La nostra analisi di queste problematiche si fonde sul fatto che noi siamo una Polizia economico-finanziaria. La Guardia di Finanza va alla ricerca di quelle prerogative. In alcuni ambiti siamo, per modo di dire ovviamente, ‘concorrenti’ con le altre Forze dell’Ordine ma non duplichiamo le loro attività. Eseguiamo operazioni sotto il profilo, appunto, economico-finanziario. Il Corpo riesce ad essere complementare con le forze di Polizia nei casi di usura, truffa a seguito di una denuncia e di un fascicolo penale aperto e definito con nulla osta dall’Autorità Giudiziaria in natura amministrativa per rendere completa la funzione di tutela da parte dello Stato. Una collaborazione prevista dalle norme. Negli ultimi anni abbiamo vigilato ed effettuato controlli inerenti ai contributi rilasciati dallo Stato dopo il sisma 2016 (il Cas per esempio), o il Reddito di Cittadinanza o sui sostegni emanati a causa della recente emergenza Covid. E a breve svolgeremo servizi di controllo e prevenzione sul Pnrr. Il Piceno è una realtà tranquilla ma anche qui ci sono persone impavide che vogliono arricchirsi effettuando una frode. Noi finanzieri possiamo controllare direttamente l’operato delle aziende, verificare bilanci e concrete perdite di fatturato in base a quanto viene dichiarato per ottenere un contributo”.

C’è anche da parte vostra che la percezione di cittadini, imprese e istituzioni rivolta al Corpo sia cambiata, e migliorata, con un confronto più costante e informativo?

“Fino ad un recente passato le Forze dell’Ordine intese come Polizia di Stato e Carabinieri rappresentavano esclusivamente il ruolo di tutori della legalità, venivano chiamate dai cittadini solo per situazioni di minacce. La Guardia di Finanza ha affrontato un restyling comunicativo con la finalità di dare la giusta percezione delle nostre attività a 360 gradi, sottolineando competenza e specializzazione. Vogliamo far sentire quotidianamente la nostra presenza ai cittadini e non solo. Siamo diventati abbastanza capillari. Persone, aziende e amministrazioni si rivolgono al Corpo per reati legati alla parte economica e alle truffe online, in crescita dall’emergenza Coronavirus. I finanzieri intervengono per tutelare la sicurezza pubblica e anche la spesa pubblica. Il confronto con i cittadini è migliorato, quello con le amministrazioni comunali è costante e collaborativo come con l’Arengo per fare un esempio. La politica ascolana è attenta a contrastare la microcriminalità e degrado. Ma la Guardia di Finanza è sempre aperta con tutti i Comuni della provincia per varie tipologie di esigenze. Una altro esempio è stato l’utilizzo del buono spesa durante l’emergenza Coronavirus. Mi sono preoccupato di chiedere ai Comuni delle segnalazioni qualificate per poter fare un incrocio di dati e verificare possibili irregolarità nelle domande giunte alle amministrazioni. Con i sindaci collaboriamo anche per aiutare gli anziani, attraverso associazioni ed enti territoriali, con la divulgazione di brochure e consigli utili per evitare truffe e raggiri. Puntiamo molto sulla comunicazione delle nostre operazioni per informare e aiutare sia il cittadino sia il privato. Teniamo molto alle fasi del fare, verificare e far sapere. Ogni azione dà seguito all’altra e permette una maggiore presenza nell’immaginario dell’intera collettività. Comuni ovviamente compresi per quanto riguarda i controlli fiscali sui soldi messi a disposizione dello Stato per accertare che vengano effettivamente usati per il giusto scopo. Noi finanzieri siamo rappresentanti dello Stato e avvertiamo molto orgoglio nel fare la nostra professione ed essere a disposizione dei cittadini. In provincia abbiamo diversi militari ‘anziani’ ma molto professionali e collaborativi con i più giovani. Un buonissimo modo per tramandare un giusto e concreto operato”.

Ad agosto lascerà, dopo quattro anni di servizio, il Comando della Guardia di Finanza e di conseguenza il Piceno. Cosa augura per il futuro del Corpo e del nostro territorio?

“Con la consapevolezza di aver operato bene, i dati e le operazioni effettuate dal 2018 ad oggi lo dimostrano, auspico per la Guardia di Finanza picena di proseguire con questo trend positivo dove cittadini e istituzioni apprezzano il lavoro fatto fino ad ora. Auguro costanza al Corpo e spero che i finanzieri possano tornare nelle scuole, insieme all’Ordine dei Commercialisti, con i progetti di legalità e sicurezza rivolti a bambini e adolescenti per far comprendere meglio certe dinamiche e il nostro ruolo. Educare e aiutare le nuove generazioni fa soltanto del bene all’intera comunità. Per quanto riguarda la provincia di Ascoli, auspico di rimettersi a breve in sesto dal punto di vista economico, lavorativo e turistico dato che negli ultimi anni, come noto, sono stati fatti molti sacrifici. Ormai conosco bene la realtà del Piceno e, oltre ad essere legato a questo territorio, posso solo augurare il meglio per le forti potenzialità che offre”.