SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riunione della II e V commissione in Auditorium.

Sono convocate, in seduta congiunta, presso la Sala Auditorium sita al piano terra della sede comunale, la II Commissione consiliare (Urbanistica – Edilizia popolare – Edilizia privata) e la V Commissione consiliare (Programma lavori pubblici, Igiene pubblica, Decoro urbano, Gestione rifiuti, Viabilità e trasporto), per martedì 3 maggio, alle ore 17.30 in prima convocazione e alle ore 18 in seconda convocazione. Di seguito l’ordine del giorno.

1) Approvazione verbale seduta precedente.

2)Approvazione del regolamento per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, per l’affrancazione dei vincoli previsti nella convenzione P.E.E.P. di cui all’art 31 comma 45 e seguenti della L.448/98 e S.M.I., autorizzazione all’alienazione e determinazione del prezzo massimo di cessione e del canone massimo di locazione approvato con Dcc (Delibera consiglio comunale) n. 55 del 20/07/2019 e successive modifiche ed adeguato al decreto legge 77/2021 convertito in legge n. 108 del 29/07/2021.

3) Varie ed eventuali.

La consigliera Annalisa Marchegiani, verificata la sussistenza del numero legale della maggioranza, ha proceduto rapidamente all‘approvazione verbale della seduta precedente. Successivamente, si è passati ad esaminare il secondo punto all’ordine del giorno della commissione.

Così ha aperto la discussione l’architetto Sinatra: “Ci sono state altre modifiche alla normativa. Con la precedente le stime venivano fatte con calcoli del valore venale del bene, ora un nuovo tipo di calcolo stravolge il quantum. Ci ritroviamo a dover subire una pesante riduzione delle entrate, con un taglio intorno ai 2/3 del totale. La normativa 108 del 2021 non si può che recepirla. Oggi ci ritroviamo con molte persone che lamentano il fatto di perdere soldi”, ciò a causa della legge 108 del 29/07/2021 attuatasi successivamente al regolamento per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. “I metodi di stima del valore venale – ha proseguito l’architetto Sinatra – sono molteplici; essendo una pubblica amministrazione abbiamo dei valori di riferimento. Tutta questa parte è stata chiaramente tolta. La formula ora è più semplice da un punto di vista matematico. Del vecchio regolamento lasciamo i 90 giorni dalla pratica e la rateizzazione in 4 rate. Spesso siamo intervenuti anche a livello catastale. Al valore dell’immobile si sottraeva il costo dell’area, quindi abbiamo messo una quota minima da pagare di circa mille euro lasciata oggi nel regolamento. Determinazione del prezzo massimo di cessione e canone massimo di locazione rimangono uguali. La formula del ricalcolo è solo una parte del procedimento”.

L’intervento della Presidente di Commissione Annalisa Marchegiani: “Il vero problema è dettato dal fatto che l’articolo 22 bis, in modifica dell’art 31, modifica tre commi in particolare. Al di là dei tecnicismi cosa è cambiato? È modificato il costo e il rapporto della pubblica amministrazione con il privato. L’urgenza nasce dal fatto che il privato che fa istanza deve avere una risposta entro 90 giorni. Prima non c’era l’obbligo. Quello che sottolineo è la differenza tra potere dell’ente e dovere dell’ente di concedere. Prima il Comune poteva scegliere di non concedere, oggi deve. Il problema è più incisivo. Sottolineo il termine di inizio e conclusione, entro 90 giorni il procedimento deve essere concluso. Il problema allora qui sorge perché non c’è chi fa i calcoli, adesso la tempistica è stretta. Per queste pratiche pendenti si può procedere ad un ricalcolo.
È chiaro che non possono emergere contrarietà, il regolamento va modificato. I piccoli aspetti del regolamento vanno definiti per gestire le pratiche del periodo transitorio e del termine del procedimento. Nei 90 giorni l’iter deve essere concluso. Questa modifica va votata all’unanimità”.

L’ex sindaco Pasqualino Piunti sottolinea: “Facciamo un atto il più inoppugnabile possibile. Il nostro appello è cercare si dare un sistema con risposte immediate alle persone che cercano di riscattare. Siamo d’accordo nel trovare soluzioni favorevoli al cittadino”.

I dubbi, dunque, riguardano le pratiche di riscatto già avviate e che dovrebbero adeguarsi alla nuova normativa vigente. Il punto potrebbe quindi essere rinviato al Consiglio del 28 maggio.