
(Una premessa: a chi inizia a scrivere per Riviera Oggi o per Piceno Oggi, una delle prima cose che chiedo è: se vengo a sapere che sei in amicizia con un politico, non puoi scrivere per noi, rispetto sì, amicizia no. Chi arriva dopo aver scritto per altre testate, sgrana gli occhi come per dire “e come faccio a sapere in anteprima certe cose?”)
La confusione è una piaga. Assistiamo purtroppo, e sempre più spesso, ad episodi in cui la politica viene considerata come un gioco o un qualcosa utile per far leggere i giornali. Che sia poi gossip o realtà poco importa.
Parto dal rapporto tra addetti alla politica perché eletti dal popolo e chi ricopre il ruolo di giornalista. Capita spesso che consiglieri comunali, o affini, confidano all’amico giornalista fatti o presunti tali che vengono presi da chi scrive come una ‘primizia’ da far valere in fase comunicativa. E lo ringraziano anche.
In casa di Riviera Oggi Srl non succede perché all’input (come spiegato nella premessa) del politico ‘amico’ i miei devono rispondere così: “a noi non piace diffondere confidenze senza permesso, le faccio una bella intervista e tutto passa”.
Di solito la risposta è no perché il relatore vuole lasciare spazio ad una sua eventuale smentita “Io non ti ho detto niente”. Un modo di fare che non fa onore all’importanza della politica (che non è un gioco, non dovrebbe esserlo) e men che meno al giornalista. Perché, alla fine, il danno si fa al popolo. Il gossip infatti si può fare ma con cose frivole non con cose importanti.
Detto questo, quando io leggo di certe presunte dichiarazioni ricche di congiuntivi e condizionali (come le spesso conseguenti smentite) su un fatto importante come, ad esempio, una crisi della maggioranza mi preoccupo e chiedo immediatamente al mio giornalista di verificare. Ma con fatti, quindi con interviste (video è meglio) alle persone interessate. Di solito accetta solo chi non è la fonte della presunta notizia.
Nota: ho messo come foto un qrcode, basta scannerizzarlo per capirne il motivo. La differenza è che il mio è un DisAppunto locale, l’altro nazionale e che io scrivo di abuso del ‘gossip’ , l’autrice di abuso del ‘retroscena’. La curiosità è che l’abbiamo scritto alla stessa ora. Io dico che la confusione è una piaga, lei che questo stato di cose mina la qualità dell’informazione e della democrazia. Che brava.
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