SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tanti applausi e partecipazione per il concerto di Pasqua organizzato dalla “Gioventù musicale d’Italia” in collaborazione con il comune di San Benedetto del Tronto, che si è svolto mercoledì 13 aprile, alle ore 21,00, presso la cattedrale Santa Maria della Marina di San Benedetto del Tronto.

Un programma impegnativo e originale quello proposto dall’orchestra da camera “Benedetto Marcello” diretta dal maestro Federico Paci che, attraverso il linguaggio universale della musica, ha voluto fare gli auguri di buone feste pasquali a tutta la cittadinanza.

Filo conduttore dei quattro brani in programma è stato il barocco, uno stile che anche nell’ambito musicale ha prodotto numerose opere sia in Italia che in Europa e che è stato declinato in maniera personale dai vari compositori. All’esecuzione dei primi due brani, il “Concerto per due violoncelli e archi in sol minore” di Antonio Vivaldi e “Violoncelles, Vibrez!” di Giovanni Sollima ha contribuito anche la partecipazione di due giovani violoncelliste d’eccezione: Silvia Maria Gira e Maria Margherita Paci, che hanno riscosso grande successo grazie alla loro bravura e preparazione. Silvia Maria Gira si è diplomata con il massimo dei voti al corso di alto perfezionamento di violoncello e si esibisce nei più prestigiosi teatri italiani; Maria Margherita Paci, anche lei diplomata con il massimo dei voti, ha collaborato con importanti orchestre nazionali e internazionali e attualmente insegna violoncello e musica d’insieme per archi.

Il “Concerto per due violoncelli” di Vivaldi ha coinvolto e appassionato il pubblico presente grazie a quella vivacità di contrasti ritmici e a quell’efficace essenzialità espressiva che è caratteristica della musica del grande compositore veneziano e che le due violoncelliste, insieme all’orchestra, hanno saputo ricreare in tutta la sua potenza espressiva e concentrazione emotiva. Poi, come un abbraccio tra i due violoncelli, l’esecuzione del pezzo “Violoncelles, Vibrez!” di Sollima si è come materializzata in una sorta di dialogo affettivo, cui l’orchestra faceva da sfondo e supporto, regalando ai presenti un ventaglio di sonorità e suggestioni che hanno contribuito a creare un’atmosfera magica e surreale. Applauditissime dal pubblico, le due violoncelliste, prima di congedarsi, hanno regalato un bis: il celebre brano “Largo al factotum” tratto dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.

Il terzo brano, interpretato soltanto dall’orchestra, ha condotto gli spettatori fuori dall’Italia, unico pezzo non appartenente al repertorio nazionale: la “Sinfonia per archi n. 12 in sol minore” di Felix Bartholdy Mendelssohn, articolata in tre movimenti. Da un Allegro fino a un Molto allegro passando per un Andante, quest’aria ha catturato e incantato i presenti dall’inizio fino all’acceso e brillante finale.

Infine, un omaggio al compositore italiano Ottorino Respighi ha chiuso l’intera performance: la terza Suite di “Antiche danze e Arie per archi”. Concepita appositamente per un’orchestra d’archi e divisa in quattro movimenti, questa terza suite, dolce e nostalgica, ha contribuito a chiudere in bellezza un concerto raffinato ed emozionante.