GROTTAMMARE – In scena ieri al Teatro delle Energie, per la rassegna Energie Vive, “Società Pegi 18”, con la regia di Eugenio Olivieri – aiuto alla Regia Angelica Marcucci, costumi Beatrice Alessiani, scene di Pierluigi Alessandrini, trucco Amel Zaouli, consulenza scenografica Ilaria Carla Silveri. Una produzione Profili Artistici e Amat. Con Smeralda Straccia, Ilaria La Pasta, Flavia La Pasta e Davide Ripani.

Un noir onirico, che stimola la riflessione sorridente sui vizi degli esseri umani incapaci di accettare gli altri. O meglio disposti a a farlo ma aggiungendo una buona dose di sarcasmo al gesto pio, che porta a definire gli ultimi come un peso sociale di cui chi è ricco si occupa per passare il tempo. E poi glamour, violenza e pasticcini alla crema e tre donne ciniche sospese in una bolla a tre metri dalla vita reale. In cima a un grattacielo, commentano le proprie vite, alternano tartine imburrate, whisky e antidepressivi, e si concentrano su velleitarie buone intenzioni verso il prossimo, umile e schiacciato dalla società, tanto da essere a tratti deriso, a tratti disprezzato dalle tre lady.
A interrompere le tre donne e il loro sogno di fiori alternato a stragi di formiche, entra in scena un operaio che deve risolvere un guasto sul loro balcone e decide di mettersi in mezzo. E le dinamiche diventano imprevedibili, tra tentativi di flirt e consigli amorevoli, respinti dal diretto interessato che non si lascia intimidire dalle tre dame. La querelle viene stravolta nel finale, tutt’altro che scontato – con l’operaio che spara e uccide le tre signore – che fa trasalire la platea e spiazza gli spettatori, divertiti e sorpresi.
Società Pegi 18 è un atto unico che usa la potenza politica e sociale dello humour nero per dare uno spunto di riflessione sui nostri atteggiamenti quotidiani. Una scanzonata lettura delle fragilità e dell’aggressività umana, che sulle note di ‘O bella ciao’ stringe in un unico file rouge le vicende contemporanee – al conflitto Ucraino è dedicato l’appello iniziale di rifiuto della guerra – e la finzione scenica.
Spiega il regista Eugenio Olivieri: “Lo Spettacolo nasce da alcune mie riflessioni in tempo di pandemia con lo scopo di dare un messaggio politico e sociale. Un messaggio che aiuti a riflettere sui nostri atteggiamenti riguardo ciò che ci circonda e che riempie le nostre vite di ogni giorno. Il meccanismo teatrale mi è stato utile per raggiungere questo scopo partendo dalla caratterizzazione ‘opposta’ dei personaggi. Il bello di questo lavoro si riflette nel dare messaggi positivi partendo da situazione e intenzioni negative. Il teatro permette tutto questo.” E conclude: “Il senso di un noir in tempo di guerra e con l’emergenza covid e tutto quello che comportano è quello di stimolare attraverso il sorriso una riflessione che nessun contenitore meglio del teatro sa generare”.
Il prossimo spettacolo – sesto e ultimo appuntamento di Energie Vive con Paolo Rossi in “Paolo e la Libertà” – sabato 29 aprile.