SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presentato oggi, mercoledì 30 marzo, dai rappresentanti delle cooperative sociali “Primavera” e “Capitani coraggiosi” presso la sala consiliare del comune di San Benedetto del Tronto, il progetto “Attiva-mente”, finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del programma di Sviluppo Rurale 214-2020 e con il patrocinio del comune di San Benedetto del Tronto, che coniuga l’agricoltura con l’inclusione sociale delle persone con disabilità psichica attraverso la collaborazione tra gli enti del Terzo Settore del territorio e sotto la supervisione del dipartimento Salute Mentale Area Vasta 5 e dell’Ambito Sociale XXI.

“Quando si è presentata l’occasione di un bando regionale, abbiamo deciso di presentare questo progetto, che è stato approvato. Si tratta di un’iniziativa di valorizzazione dell’agricoltura sociale in funzione del recupero di persone disabili, che coinvolge figure professionali che provengono sia da “Capitani coraggiosi” che da “Primavera” – ha spiegato Franco Zazzetta, presidente della cooperativa sociale “Primavera”.

“E’ un progetto finanziato dal piano rurale della Regione Marche, che sostiene l’agricoltura, dandoci la possibilità di diversificare le attività, quindi, anche di fare agricoltura sociale. Per i disabili è importante stare all’aria aperta, vivere la campagna – ha chiarito Giorgio Pellei, del consiglio di amministrazione di “Capitani coraggiosi”. – Un progetto nuovo, che durerà tre anni, cioè fino al 2024 e che si attuerà in due luoghi: la cooperativa “Primavera” e il Centro di educazione ambientale “La contea”. Le persone con disabilità psichica verranno organizzati in gruppi, con cicli di 3 mesi per un totale di 20 destinatari nei tre anni. Oltre ai laboratori di lavoro ci saranno momenti aggregativi, dove verranno invitati i genitori per condividere il lavoro svolto dai figli. Ci saranno, inoltre, anche tre eventi pubblici per la popolazione per renderla partecipe del lavoro svolto e di che cos’è l’agricoltura sociale”.

“Il futuro dell’agricoltura sociale deve andare in questo senso, cioè favorire la cooperazione delle associazioni del terzo settore, che è fondamentale quando è basato sulla creazione di una rete di collaborazione. Non nego che si tratti di un progetto utile e interessante per il nostro territorio – ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali, Andrea Sanguigni.

“Abbiamo collaborato con “Capitani coraggiosi” attraverso interventi di sostegno. C’è la necessità di un’integrazione dei soggetti con disabilità, che sono spesso persino senza famiglia – ha puntualizzato Marco Giri, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’ Area Vasta 5.

“Il problema della disabilità è molto complesso e spesso necessita di molteplici risposte in base a ogni singolo caso, che richiede una progettualità individuale; per questo, avere ulteriori risorse, che arrivano da parte del terzo settore, che ringrazio, è di grande aiuto – ha concluso la dottoressa Simona Marconi, coordinatrice dell’ ambito sociale XXI.