SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ amministrazione di Antonio Spazzafumo, secondo molti suoi componenti, eredita un peso sulle spalle costituito da molti problemi irrisolti. La maggioranza è composta da tante anime, dai socialisti di Umberto Pasquali ai meloniani di Giorgio De Vecchis, con la convinzione del primo cittadino di conciliarle tutte. Dal Ballarin al Riviera delle Palme, i problemi non mancano. Entriamo nel vivo con il Presidente del Consiglio Comunale Eldo Fanini.

Il problema dei parcheggi è atavico a San Benedetto. Sia per i sambenedettesi, che per le centinaia di pendolari che si dirigono sulla costa per motivi diversi, legati al commercio o al turismo, al lavoro o allo studio. E due polmoni strategici, il parcheggio Mar del Plata e quello della stazione.Il primo ridotto drasticamente dall’amministrazione precedente per dare spazio al villaggio dei pescatori e alla cantieristica, l’altro perso dal comune e ripreso da Ferrovie dello stato, con un danno ingente anche a livello di entrate che il parcheggio garantiva. Quali sono le proposte in merito per permettere a chi deve raggiungere il centro cittadino, che andrebbe rivitalizzato, come lamentano molti commercianti e ristoratori?

“Faccio una premessa doverosa: io sono il presidente del consiglio comunale. Ne sono fiero, ho avuto sia i voti della maggioranza che dell’opposizione. Il mio ruolo è da arbitro super partes, ma faccio parte di una maggioranza e ho sposato i progetti del sindaco Spazzafumo. La mia premessa è doverosa perché sono gli assessori che lavorano alacremente a questi temi. Sui parcheggi è una nostra sfida, perché ci eravamo prefissati proprio di dover intervenire su due aree strategiche: Porto d’Ascoli e San Benedetto. Adesso i tecnici insieme agli assessori stanno lavorando perché quest’amministrazione vuole dare un po’ di ordine alle cose che si fanno. No ad azioni impulsive, o di getto”

Parliamo dell’ospedale di Primo livello sulla costa. Il finanziamento della Regione Marche che ha abolito l’idea di un unico ospedale per acuti a cavallo di Ascoli e San Benedetto del Tronto, in tal senso che valore ha? Come fare a conciliare questa scelta con la premiership riconosciuta dalla Regione ad Ascoli? E come si pensa di formulare una proposta unitaria tra le proteste di chi lamenta un finanziamento insufficiente, le istanze di chi polemizza sulla location di un eventuale nuovo plesso (Centobuchi? Area Brancadoro? Collina?), e il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso che vorrebbe rivitalizzare la struttura esistente? Quale é lidea che si vuole portare avanti?

“Appena la pandemia volgerà alla fine, o quantomeno verranno meno le restrizioni, è volontà nostra fare un consiglio comunale aperto. In quella sede convocheremo l’assessore alla sanità Saltamartini e il Presidente Acquaroli, per fare il punto della situazione e trovare una sintesi. Sulle disponibilità economiche oggettivamente non posso esprimermi perché il Bilancio della Regione sembra non preveda nulla. La Regione deve capire che c’è una volontà di tutta la città, su cui convergono maggioranza e minoranza. Comunque la nostra posizione è di avere un ospedale di eccellenza a San Benedetto, potenziando nel frattempo il Madonna del Soccorso.

Il Ballarin con la sua storia gloriosa, come stadio iconico dei successi della Sambenedettese, ma anche con la sua posizione geograficamente strategica merita un progetto di valorizzazione. L’amministrazione di Giovanni Gaspari sosteneva l’idea di trasformare il Ballarin nella Porta nord della città, non disdegnando l’idea di un parcheggio in centro. Con Pasqualino Piunti la precedente visione è stata superata e quasi rimossa: la proposta è stata concentrata sulla valorizzazione monumentale e la vocazione sportiva dell’area. Ed ecco inaugurato il restyling della tribuna ovest e infusa la speranza ai quartieri per la realizzazione di una zona dedicata allo sport e alla socializzazione. Anche nel caso del Ballarin, il comune chi ascolterà l’amministrazione Spazzafumo?

Anche qui c’è da fare un po’ di ordine, perché il comune si trova di fronte a un finanziamento del PNRR di 2 milioni e 400 mila euro che detta alcune condizioni. Nello stesso tempo questa amministrazione aveva abbracciato il progetto di Marcozzi. Diciamo che sarà un progetto dove necessariamente si dovranno rispettare le linee del PNRR più la nostra idea. Sulla base di ciò abbiamo dato un mandato ai tecnici. Il Ballarin, secondo noi, ha una vocazione al verde sportivo, ci sono tutti gli estremi per il sociale, per lo sport, per un luogo di aggregazione. Il progetto lo sta seguendo l’assessore ai lavori pubblici Tonino Capriotti. Lavorare con ordine significa anche che in questi mesi abbiamo voluto puntare sul riequilibrio del decoro urbano, fondamentale per tornare ad essere la regina delle Marche.

Che fine fanno tutti coloro che Serafino ha affabulato, fino a far accentrare su di sé la gestione della squadra e dello stadio? Perché invece di chiarire chi ha prestato il fianco alla truffa e chiudere una pagina dolorosa per lo sport cittadino, si continua a tentare di nascondere la polvere sotto il tappeto? L’amministrazione ha scelto una posizione di ridimensionamento della gravità dell’accaduto? 

Io non penso, non entro del merito di chi ci ha preceduto, perché ero fuori dalle vicende e non le conosco. So che c’è stata una commissione d’inchiesta, secretata ma non si sa da chi. L’ex sindaco infatti nega. Sta di fatto che questa amministrazione nel Consiglio comunale ha voluto rendere trasparente questa relazione. E qui ci siamo un po’ inciampati perché il segretario comunale facente funzioni ha ritenuto opportuno depennare i nominativi. Ma non dipende nemmeno da noi perché allora questa era la volontà del Consiglio. Non riesco a tornare a fare la valutazione della truffa. So solo che ci sono centinaia di migliaia di euro da pagare e mi auguro che si arrivi a un finale di risoluzione senza attingere dalle tasche dei cittadini, con una soluzione intermedia. È chiaro che l’opera rimane al comune. Ci sono dei legali, degli organi preposti che valuteranno nelle sedi opportune. Oggi il compito dell’amministrazione è desecretare la relazione.