Ospedale Piceno. Al singolare perché è ormai evidente che alla Provincia picena manca un ospedale per acuti che Fermo e Macerata hanno, uno per entrambe le loro province, non due. Ripeto, non due come prometteva in campagna elettorale, con una evidente bugia, il consigliere regionale Castelli.

Con molta probabilità fra poco quello di Ascoli sarà dichiarato ufficialmente ospedale per acuti come onestamente e molto chiaramente ha dichiarato più volte il sindaco Marco Fioravanti, che alle prossime elezioni comunali sarà rieletto con una maggioranza bulgara. Lo merita.

Non succederà la stessa cosa a Spazzafumo (che pur ha iniziato il suo mandato con il piglio giusto) se l’ospedale di Primo Livello sarà a 30 chilometri dalla costa e non a 15 come ipotizzato da Ceriscioli quasi tre anni fa. Mi aspetto da lui una dichiarazione semplice e chiara di questo tipo: “San Benedetto vuole un ospedale nuovo per acuti più vicino alla costa rispetto a quanto lo sia adesso il Mazzoni di Ascoli, per una par condicio che non tenga più conto del fatto che Ascoli Piceno è ancora capoluogo di Provincia ma nei fatti ha un bacino di utenza inferiore a quello sambenedettese oltre che un numero di abitanti inferiore”. Frase che non ho sentito recentemente da alcuni componenti del centro sinistra.

Un concetto semplicissimo che chi non vuole incrementare il campanilismo deve accettare, tutto il resto è fumo e più dell’attuale sindaco nessun altro oggi può… spazzarlo.

Come dico nel sommario se il “Mazzoni” Primo Livello diventasse ufficiale, ne risentirebbe anche il turismo, constatato che la costa da Porto San Giorgio a Recanati ne ha uno molto più vicino. A Fermo e Macerata. A chi giustifica il problema parlando (a vanvera) di Primo Livello su due o più sedi, il naso si allungherà come a Pinocchio. Né a nulla servirà un super Pronto Soccorso perché poi sempre a Monticelli (periferia di Ascoli Piceno)  bisogna arrivare.

Bolkestein. Qui il problema è più complesso ma va preso lo stesso di petto e iniziare a non dar più retta ai vari politici che usano la Bolkestein per i soliti interessi elettorali, pur sapendo che non potranno far nulla per cambiare le cose, vedasi il senatore Maurizio Gasparri prima (il nostro buon Giuseppe Ricci quasi lo portava sulle spalle in trionfo quando passava dalle nostre parti) che contribuì all’elezione di Piunti cinque anni fa. Risultato zero carbonella.

Adesso sono passati alla carica l’onorevole Carlo Ciccioli e Guido Castelli con sparate (a salve) che hanno l’unico scopo di far prendere voti a Fratelli d’Italia alle prossime elezioni governative che, guarda caso, arrivano prima del 1 gennaio 2024 cioè nel 2023. Si stanno preparando per farlo diventare un cavallo di battaglia per una causa persa come sanno benissimo loro stessi. “Passata le festa gabbato lo santo” mi toccherà scrivere fra 20 mesi circa.

Ritengo che a questo punto la cosa migliore è dare per certe le gare e prepararsi a ricavare il massimo con una trattativa o con idee che ne attenuino i danni. Per esempio un’idea (magari dico una fesseria) potrebbe essere quella di ristrutturare e abbellire subito gli stabilimenti balneari, visto che il primo ministro Draghi ha assicurato che le ristrutturazioni precedenti all’attuazione della Legge decisa dall’Europa verranno rimborsate ai vecchi concessionari. Farlo potrebbe, per più motivi, essere utile all’attenuazione del danno. Sicuramente più di quanto non hanno fatto e non possono fare i vari Gasparri, Castelli e Ciccioli. Chi vivrà vedrà.

Interessi esclusivamente elettorali che Luca Cardola di San Benedetto in Azione giustamente ha denunciato con un lungo comunicato stampa sulla Bolkestein. Anche se fa intendere un interesse molto simile con una frase che in qualche modo tradisce le vere intenzioni dello scrivente: “La caccia al voto del balneare è infatti temperata dalla necessità di urtare troppo gli altri elettori, ormai sempre più consapevoli (e tanti, tanti di più, Ndd) della portata del privilegio di cui godono i suddetti gestori del litorale statale”.

Perché non iniziare ad accaparrarsi le ‘simpatie’ dei ‘tanti, tanti di più” sin da adesso? Insomma una preventiva campagna elettorale che potrà essere smentita soltanto dai fatti futuri. Anche qui chi vivrà, vedrà.