A cura di Martina Oddi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La riunione che si è svolta oggi pomeriggio, giovedì 17 marzo, alla presenza dei presidenti Silvia Laghi e Paolo Canducci, dei consiglieri, dei rappresentanti della Multiservizi, Fabrizio Pignotti e Roberto Sorgentoni, ha affrontato il tema del canone unico. Alias il regolamento e le tariffe relative al diritto di affissione, pubblicità e occupazione del suolo pubblico riscosso dal comune, inteso in tutte le sue estensioni.

Marco Tirabassi fa il punto. “Una delle delibere nel prossimo consiglio riguarderà il canone unico patrimoniale, che racchiude tutti i tributi minori, il cui regolamento è stato approvato lo scorso anno. Senza prevedere uno ‘sconto’ per gli eventi culturali e sportivi, e non solo. Le modifiche disegnano un nuovo regolamento che sarà approvato dal consiglio del 26 marzo, mentre la determinazione tariffaria sarà compito della giunta. Le modifiche presentate sono state elaborate dai dirigenti di vari settori: urbanistica, commercio, turismo, cultura, sport”.

Primo step. Il regolamento votato lo scorso anno andava a sancire il principio che prima si paga e poi si esercita il diritto. Ecco le variazioni più rilevanti sulle tariffe pubblicitarie e gli oneri dell’occupazione del suolo pubblico, refusi e collegamenti errati del regolamento a parte.

Modificati gli art 53 e 78. Viene così regolato il discorso delle vele. Per esse in passato era possibile star ferme per 48 ore: questo era in realtà il tempo riconosciuto all’ente per sanzionarle, invece interpretato come diritto a sostare. Così facendo quella delle vele assumeva carattere di pubblicità fissa. Quindi, per non diventare una forma di elusione dell’imposta, oggi questi mezzi possono sostare per non più di 30 minuti, altrimenti vengono equiparati alla normale pubblicità. Inoltre per le vele – molte – che non provengono dal comune, il pagamento previsto è equiparato a quelle delle attività che hanno sede nel comune di San Benedetto.

Rivisto anche l’art. 75bis. Vengono prese in carico le istanze degli uffici turismo e cultura, con la riduzione del pagamento delle superfici – per 100 metri del 50% e di un ulteriore 25% per quelle più grandi – occupate per gli eventi organizzati dall’ente. Vengono poi esentate Onlus, comitati di quartiere e cooperative, in generale tutte le organizzazioni senza scopo di lucro.

Modifiche infine all’art 82. Sono previste riduzioni degli standard di legge, non più solo alle pubblicità e alle occupazioni di suolo pubblico di manifestazioni politiche e sindacali, ma anche di quelle turistiche e culturali, religiose e sportive, purché non abbiano alcuna finalità economica: la riduzione delle tariffe pubblicitarie è del 50%.

Il canone unico prevede oggi che tutti gli uffici debbano verificare che il richiedente abbia regolarità contributiva e solo allora la sua istanza può essere accolta, altrimenti deve mettersi in regola con i pagamenti.

L’approvazione nella seduta del prossimo consiglio e il successivo passaggio in giunta sono le deadline che non si possono superare: se non venissero modificati i regolamenti e le tariffe entro il 31 marzo non sarebbero applicabili per l’anno in corso.

Canducci soffia sul fuoco e chiede a fine seduta se il canone unico porterà un beneficio economico rispetto all’incassato dell’anno scorso. E, poi, se c’è la volontà di rifare il piano delle affissioni. “Dal 1 di Aprile si torna alla normalità, e questo sarà l’anno zero per valutare aumenti contributivi” risponde Tirabassi rispetto al primo quesito, mentre il vicesindaco Tonino Capriotti sottolinea che “si, c’è la volontà di rifare il piano”.