
DIRITTI AL PUNTO- UNA RUBRICA DELL’AVVOCATO ANDREA BROGLIA
Ubriaco, scavalca il guard-rail e precipita in mare: nessun risarcimento ai familiari
Drammatica vicenda a Catanzaro.
Dopo una notte in discoteca, un giovane, visibilmente ubriaco, scavalca il guard-rail per fare pipì ma barcolla e precipita da uno strapiombo sul mare perdendo la vita.
I familiari della vittima sostengono che nel luogo del tragico evento non fossero state predisposte idonee protezioni e non vi fossero stati posti adeguati segnali di pericolo. Per tale motivo, decidono di fare causa al comune chiedendo loro il risarcimento dei danni. Perdono la causa sia nel primo che nel secondo grado di giudizio e per tale motivo depositano ricorso presso la Corte di Cassazione per ottenere giustizia.
Peccato che, tutte le valutazioni compiute tra primo e secondo grado vengano condivise in pieno dai Giudici della Cassazione, i quali respingono definitivamente la richiesta di risarcimento avanzata dai familiari del giovane nei confronti del Comune.
Con l’ordinanza n. 8098/2022, gli stessi precisano: «tutte le circostanze dell’incidente mortale» portano ad ascriverne la responsabilità «al solo ed esclusivo comportamento della vittima», comportamento idoneo «ad interrompere qualsivoglia relazione e qualsiasi efficienza causale, ovvero anche soltanto concausale, alla situazione di fatto rappresentata dallo stato dei luoghi sotto il profilo dell’omessa custodia da parte del Comune, ovvero del comportamento colposo dell’ente, sia pur sotto il profilo del concorso alla produzione dell’evento mortale ».
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