SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovo appuntamento con i Venerdì del Circolo dei Sambenedettesi.
Oggi, venerdì 11 marzo, attraverso un incontro al Museo del Mare presso il mercato ittico di San Benedetto del Tronto, l’autrice del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani ha trattato il tema riguardante “L’Adriatico e i romanzi del mare”. La presentazione si è composta di una relazione con excursus sugli scenari narrativi delineati in alcune opere di autori quali Sergio Anselmi, Giulio Grimaldi, Marino Moretti e della stessa Trevisani, con qualche riferimento anche a linguaggi diversi dalla narrazione verbale, che si esprimono attraverso i colori e i pennelli del grande artista sambenedettese Gianluigi Capriotti, scomparso un anno fa.
Le parole di apertura dell’incontro sono spettate a Gino Troli, presidente del Circolo dei Sambenedettesi: “Abbiamo appena rinnovato il sito del circolo, un contenitore importante grazie all’immissione di Gianluca Capriotti di elementi de “Lu Campanò”, un servizio utile ai singoli e alla città. Il nostro obiettivo, attraverso questi corsi, è quello di raccontare e riconoscere la storia e il passato di San Benedetto. Benedetta Trevisani è colei che ha guidato il Circolo dei Sambenettesi con vivacitá e attivitá continua, e oggi affrontiamo il volto della sua competenza letteraria che tutti riconosciamo, anche per le produzioni letterarie e per la conoscenza di ciò che è stato detto e scritto sull’Adriatico”.
Successivamente, ha iniziato il suo intervento proprio Benedetta Trevisani: “L’argomento mi è stato suggerito proprio Gino Troli, un suggerimento che mi ha spinto a vedere con occhi diversi l’Adriatico e attraverso occhi di altri autori, infrangendo cosi dei confini. L’Adriatico è un mare con confini, piccolo per estensione, ma non per importanza; da un anno e un mese non c’è più l’artista Gianluigi Capriotti, un grande uomo sotto tutti i punti di vista. Quando parliamo di narrazione di mare pensiamo ad una narrazione verbale, ma non è detto che la parola sia sempre protagonista. La storia può essere raccontata anche attraverso gli strumenti del pittore. Il lettore non acquisisce passivamente il racconto, ma interagisce e ricrea il testo che legge. Siate lettori e attori del testo, il modo più sicuro per arricchirsi su ciò di che leggiamo”.
Dopo aver analizzato i racconti con l’illustrazione di similitudini e differenze tra i tre romanzi di Sergio Anselmi (“Tabulae e fabulae”), Giulio Grimaldi (Maria Risorta) e Marino Moretti (L’Andreana), Benedetta Trevisani ha fatto riferimento anche ai suoi due scritti “Giuseppe nei tempi del mare” (2020) e “La rete e il tempo” (2000), ribadendo come con il passare degli anni sia cambiata la sensibilità di fronte al mare e alle situazioni marinaresche.
Queste le sue parole: “Abbiamo dimostrato che l’Adriatico, pur essendo piccolo, è divenuto importante e protagonista di una narrativa alto livello. L’Adriatico ha potuto offrire nella storia paesaggi e vicende umane molto significative. Sostengo che quando parliamo di narrazione non facciamo riferimento solo ad un racconto verbale, ma anche ad una narrazione con altri strumenti e modalità. Gianluigi Capriotti ha utilizzato il pennello, i colori e il disegno per dare una rappresentazione significativa e coinvolgente del mare; è stato un artista prolifico, perdendo lui abbiamo perso parecchio”.
Il prossimo appuntamento con i Venerdi del Circolo dei Sambenedettesi sarà il 25 marzo, alle 17.30, a casa Piacentini, il cui tema sarà trattato da Giancarlo Brandimarti.
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