DIRITTI AL PUNTO – UNA RUBRICA DELL’AVVOCATO ANCREA BROGLIA

Condannato per pornografia minorile il papà che fotografa la figlia, di appena 6 anni, seduta sul bidet e senza mutandine, e poi condivide quell’immagine con un uomo che replica con inequivocabili apprezzamenti a sfondo sessuale.

All’interno del procedimento l’uomo ha provato a contestare il valore dato alla foto fatta alla figlia, sostenendo che «quell’immagine, ritenuta costituire materiale pedopornografico, non evoca di per sé alcun messaggio di tipo sessuale», anche perché, aggiunge, «stare seduti con il sedere scoperto e a maglietta sollevata sul bidet costituisce atteggiamento funzionale ad un’operazione di igiene intima».

I Giudici però, non hanno accolto tale tesi difensiva specificando che «la produzione di materiale pornografico minorile è configurabile anche a prescindere dalla percezione che il minore abbia di tale produzione, e la natura pedopornografica del materiale non presuppone necessariamente un’interazione consapevole fra l’autore della condotta e il minore, ben potendo essere individuata nella rappresentazione di movimenti in cui i minori assumono posizioni che si concretizzano in atteggiamenti lascivi ed eroticamente eccitanti, seppur assunti involontariamente ed inconsapevolmente».

Cass. pen., sez. III, ud. 19 ottobre 2021 (dep. 23 febbraio 2022), n. 6302