
Dal numero 1239 in edicola il 2 febbraio 2022
IL DIRETTORE
“I primi due numeri del nostro tabloid hanno visto in primo piano il problema della zona dietro il faro che ritenerla dimenticata è poco. Eppure quella zona potrebbe cambiare il volto alla città di San Benedetto del Tronto e di conseguenza a tutto il territorio piceno, dalla costa alla collina antistante.
Intervistare l’assessore al Piano Regolatore del porto è stata una scelta naturale che ho affidato ad un giornalista giovane ma già da tempo titolare nella squadra di Riviera Oggi”.
Di Antonio Di Salvatore
Essendo un tema di grande attualità, Il primo tema affrontato con Bruno Gabrielli è stato quello della secretazione del consiglio comunale sulla questione relativa allo stadio: “Noi eravamo favorevoli che la seduta fosse pubblica, a meno che non ci fosse stata davvero la motivazione di tener secretate le udienze. Ritengo che tutto ciò che gravita intorno al Comune debba essere di dominio pubblico, pertanto la consigliera Luciana Barlocci ha deciso di desecretare“.
Riguardo le responsabilità del Municipio, che avrebbe dovuto vigilare sulla reale disponibilità dell’acquirente, dichiara: “Nel momento in cui affido una struttura come lo stadio, attraverso una concessione, il mio problema finisce lì. Sono le società stesse che hanno, o dovrebbero avere, l’intenzione di spiegare il progetto in modo trasparente. Noi non possiamo esigerlo. Bisognerebbe anticipare queste situazioni? Sì, ma non possiamo mettere “paletti” sulla questione calcistica, la trasparenza la deve dare la società. Noi i requisiti li poniamo sul bando, poi dipende da chi acquisisce la squadra”.
Certo è che il Comune dovrebbe essere garante di un bene pubblico come la Sambenedettese Calcio, visto l’interesse che la stragrande maggioranza dei cittadini le riserva: “Quello che dobbiamo fare è selezionare bene a chi dare un impianto pubblico – dice Gabrielli – Tuttavia nel momento in cui chi ha i requisiti si aggiudica il bando, il sindaco non può esporsi nel dire: tra due anni andremo in Serie B oppure questa società puzza di bruciato. E’ compito della presidenza spiegare chiaramente i propri progetti e dare degli orizzonti temporali. Dopo di che si possono sviluppare dei dialoghi e delle sinergie. Ad esempio con l’amministrazione Martinelli facemmo una sponsorizzazione importante oltre ai confini regionali”.
Con Gabrielli siamo poi passati ad un altro tema chiave, relativo alla visione della città nei prossimi decenni, per non farla cadere nell’anonimato. Emblematica a tal proposito, una frase detta da Jerry Tommolini nella nostra trasmissione “Punto. E a Capo”: “Voglio trovare un’amministrazione che collabori, per contribuire ad abbellire San Benedetto”:
“Non rimarranno parole – commenta l’assessore – Jerry è un ambasciatore verso altri imprenditori di caratura nazionale ed oltre. Abbiamo puntato su di lui perchè ha dimostrato di avere un amore immenso verso la nostra città. Forti della sua devozione, gli abbiamo affidato l’incarico di trovare imprenditori che condividano il suo percorso, nell’ottica di rendere San Benedetto una città migliore. E’ vero che siamo in un periodo storico difficile, ma ora col Pnrr possiamo avere dei finanziamenti importanti per interventi di diverso calibro.
Bisogna condividere insieme idee e progetti. Noi abbiamo delle zone strategiche dove poter intervenire, penso alla zona del porto che può essere ampiamente valorizzata. Dobbiamo confrontarci con la necessità di guardare la città ai prossimi 20 anni e ciò è strettamente connesso alla revisione del piano regolatore. Non possiamo andare avanti con una programamzione urbanistica a macchia di leopardo (vedi varianti), bensì nell’ottica di una città territorio, così da creare un’economia circolare. Le risorse di San Benedetto sono le risorse del territorio e viceversa. Da un punto di vista turistico ciò significa potersi avvalere di risorse importanti da mettere in rete per sviluppare delle sinergie. Ad esempio Ascoli capitale della Cultura, è una possibilità per tutta la provincia, in particolar modo per San Benedetto che potrà accogliere i visitatori”.
Si riferisce ad una ipotetica Città grande? Senza una fusione di più comuni non è facile mettere d’accordo 10 comuni e 10 giunte comunali, ognuna con le sue esigenze ed i propri interessi: “Dobbiamo sviluppare la città del futuro in armonia col territorio – spiega Gabrielli – ci sono realtà che ormai sono un tutt’uno con la nostra come Monteprandone o Grottammare. Il piano regolatore generale, deve innanzitutto farsi carico di ciò che è accaduto dagli anni 80 in poi. Ci sono zone che col piano regolatore dell’epoca erano destinate ad aree artigianali, ma che poi non lo sono effettivamente mai state. Dobbiamo individuare gli sviluppi da seguire, che non saranno di certo quello della cementificazione o del consumo di suolo. Bisogna entrare nell’ottica di rigenerazione urbana, ovvero lavorare su ciò che già abbiamo, senza costruire ancora. Così limitiamo anche il fenomeno dei cambiamenti climatici”.
Sempre nell’ottica di abbellire e rendere la città più fruibile sia per chi ci abita, sia per i turisti, si fa strada ormai da anni l’opzione del terzo braccio del porto. Gabrielli ha già bene in mente come realizzarlo: “Noi siamo in stretto contatto con l’autorità Portuale e, nei giorni scorsi, abbiamo avuto colloqui molto produttivi. Il piano regolatore del Porto, risalente al 2014, prevede anche il terzo braccio e riteniamo che la sua realizzazione darebbe una svolta epocale a tutto l’area. Attualmente la zona cantieristica, dove ci sono le barche turistiche, fa da “tappo” al centro della città. Pertanto vorremmo trasferirle a nord, così che la zona sud sia interamente dedicata al turismo. Metteremmo in tal modo in condizione i nostri cantieri di lavorare meglio, anche per la manutenzione, che è un’eccellenza a livello nazionale. Qui vengono riparate barche da tutta Italia. Noi abbiamo le idee su come far crescere San Benedetto”.
In chiusura una battuta sul sindaco Spazzafumo, “homo novus” in politica, ma che ha attorno politici navigati…
“Spazzafumo non è soggetto a nessuno, lo abbiamo individuato per le sue capacità. E’ una persona pragmatica e con la mentalità imprenditoriale. Questa componente politica nasce con un’idea ed un interesse ben preciso, ovvero il bene di San Benedetto”.
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Chissà, visti i tempi, se vedremo presto anche qualche leggera nave di appoggio militare, tra un peschereccio e una vongolara …