Di seguito la nostra intervista, tratta dal tabloid cartaceo, al presidente del Porto d’Ascoli Vittorio Massi, seguita da alcuni scatti di quando vestiva da calciatore la casacca biancoceleste.

Come sta vivendo questi giorni di avvicinamento al match di domenica? A proposito, preferisce chiamarlo Derby? Stracittadina? Festa di San Benedetto?

“Io la definisco una grande occasione per la città, per dimostrare che siamo un  popolo caloroso ed unito. Mi auguro che sia una grande festa, prima e dopo il fischio finale. Per noi, sentir parlare di Porto d’Ascoli sia in termini di quartiere sia di squadra, è un grande onore. Inoltre è fantastico poter aprire tutti i settori del Riviera, che è uno stadio tra i più belli d’Italia. Non a caso, abbiamo optato per dei prezzi calmierati, per far sì che possano assistere alla gara più persone possibili”.

A proposito di stadio, le curve saranno divise come nei grandi derby stracittadini di Serie A. Che colpo d’occhio immagina?

“Sappiamo tutti che domenica non ci saranno nè ospiti nè locali. Tuttavia, nell’ora e mezza di sfida, è bene che ci siano le due compagini, con gli arancioni da un lato e i rossoblu dall’altro. Purtroppo mi dicono che anche questa volta, il tifo che conta non si presenterà per la questione Super Green Pass. Mi dispiace perchè avrebbero allestito una bella cornice. Domenica scorsa a Chieti ho visto il tifo organizzato dei neroverdi, che per loro è stato a tutti gli effetti il dodicesimo uomo in campo. Noi proveremo a fare il nostro colpo d’occhio, insieme ai bambini coi cappellini arancioni, ma è fuor di dubbio che lo stadio sarà tutto per la Samb”.

Per via delle squalifiche rimediate a Chieti, purtroppo avrete fuori i vostri giocatori più esperti, ma i vostri Under si sono dimostrati sempre pronti. Che partita si aspetta?

“In tutte le partite, ognuno ha le proprie assenze e sono sicuro che sarà una bellissima partita, da 1 X 2. Io, da presidente, ho messo a disposizione dell’allenatore 26 giocatori validi dall’inizio del campionato e anche chi va in panchina è consapevole di poter dare il suo contributo. Inoltre Ciampelli è un ottimo allenatore e sa come gestire la rosa. Ironia della sorte, il mister si chiama Davide e domenica sarà a tutti gli effetti un ‘Davide contro Golia’, perchè la Samb si è rafforzata. Nelle ultime uscite hanno affrontato e battuto le migliori della classe, dimostrando di potersela giocare con tutte. Noi abbiamo l’occasione di confermarci un grande gruppo e proveremo a fare la nostra partita. Ad essere onesto, avendo giocato anch’io a calcio, un po’ invidio quelli che scenderanno in campo domenica”.

Nei giorni scorsi, avete comunicato che occuperete lo spogliatoio ospite per senso di appartenenza ai colori rossoblu. Nonostante il gesto meriti grande rispetto, non sono mancate le polemiche, dato che qualcuno riteneva che fosse non solo una cosa scontata, ma un vostro obbligo. E’ così?

“Mi è sembrato un gesto giusto per i colori rossoblu. Ho ricevuto le congratulazioni da parte del direttore generale della Samb, Luca Faccioli, che è un signore e ha voluto farmi i complimenti di persona. E’ stata una mossa apprezzata anche a livello nazionale dalla Lnd. A chi dice che sia normale andare nello spogliatoio ospite, rispondo che è vero, però era necessario dirlo in quanto, di norma, la prassi non lo prevederebbe: l’arbitro sa che la squadra locale ha il suo spogliatoio. Ripeto, in questo caso è normale, ma non scontato”.

Giocarvela al “Ciarrocchi” sarebbe stato diverso, visto il campo più piccolo? O tutto sommato ormai avete preso le misure al “Riviera”?

“Certamente sarebbe stata un’altra partita, noi abbiamo sempre detto di voler tornare nel nostro “Ciarrocchi”. Alcuni giocatori prediligono la grandezza del Riviera, specialmente gli attaccanti più tecnici che hanno ampi spazi per inserirsi. I difensori un po’ meno, perchè sui campi larghi si fa fatica in ampiezza. Loro sono uno squadrone, sarà dura coprirsi”.

Cosa auspica per la Samb e per la sua squadra, da qui alla fine del campionato?

“Io mi auguro che la Samb possa proseguire la sua corsa alla vetta della classifica, magari dalla prossima domenica. Se fossero partiti prima in termini di preparazione, sarebbero stati sicuramente tra i primissimi posti, ma credo che ci sia ancora tempo per arrivare nelle zone alte. Per quanto riguarda noi, invece, dobbiamo pensare solo a fare i 42 punti che ci garantirebbero la quota salvezza e la permanenza in Serie D. Dietro c’è un gruppo di squadre affamate di punti che ci insegue e che non permette di abbassare minimamente la guardia”.

Quante altre stracittadine si augura di fare?

“E’ una domanda difficile. Noi programmiamo senza sosta da almeno 10 anni, partendo dalla prima categoria alla Serie D. Finchè ci sarò io, ci sarà progettazione. Sponda rossoblu, auspico che facciano lo stesso, con uno sguardo al futuro. La nostra ottica migliore sarebbe quella di una Samb in Serie C e di un Pda in Serie D. Oppure, se vogliamo sognare, i rossoblu in serie cadetta e noi nella terza serie. Questa città respira calcio e, avere due squadre competitive, gioverebbe anche al turismo. Ad esempio, nel momento in cui sto parlando, qui a Porto d’Ascoli si sta allenando l’Alessandria, al campo Europa c’è l’Entella, mentre l’altro giorno c’era il Como, con i calciatori che, al termine della seduta, si sono fermati ad ammirare il nostro mare. Siamo in un posto fantastico, le squadre utilizzano nelle nostre eccellenti strutture per le rifiniture in vista delle gare ad Ascoli, Fermo o Teramo di Serie B e C. San Benedetto può tornare ad avere il ruolo da protagonista che le spetta: il calcio che ho vissuto io, con la Samb ad alti livelli, era un volano per il nostro territorio. Mi auguro che un giorno sia la Samb che il Porto d’Ascoli possano portare in alto i nostri colori in tutta Italia”.

Lei ha parlato di progettazione a lungo termine. Vede la stessa programmazione anche nel club di Renzi?

“Qui parlo da imprenditore, ancor prima che da presidente. Credo che una società che ha speso una tale somma di denaro per la Serie D e che ha allestito una rosa del genere, debba avere una programmazione di almeno 10 anni”.

In cuor suo, se lo sarebbe mai aspettato un derby in Serie D?

“Assolutamente no. Anzi, quando vincemmo il campionato in Eccellenza ci dicemmo subito: “Meno male che la Samb non è tra i dilettanti”. Poi successe quello che è successo. A questo punto, loro sono superiori a tutti. L’altro giorno, parlando con un giocatore della Samb, scherzando mi ha detto: “Che vinca il migliore, cioè noi”. Ovviamente loro possono permettersi di dirlo. In ogni caso, per noi è un onore ed un piacere poter giocare questa sfida”.

Prima scherzando ha confessato che invidia i calciatori che scenderanno in campo domenica? In chiusura ci può spiegare meglio il perchè?

Ricordo che da calciatore del Porto d’Ascoli, quando la Sambenedettese decideva di fare un’amichevole il giovedì, a tutti noi batteva forte il cuore per l’emozione. Giocare con le urla di Sonetti in sottofondo e contendere la sfera ai grandi calciatori rossoblu, era da pelle d’oca per noi giovani ragazzi. Chi scenderà in campo domenica, ha una grande occasione. Non lo nascondo: bonariamente li invidio”.