
ANCONA – “Il Governo Draghi vuole mettere in atto un vero e proprio esproprio ai danni di 30mila imprese balneari italiane che avrà durissime conseguenze economiche e sociali anche nelle Marche. I nostri parlamentari daranno battaglia in parlamento mantenendo la barra dritta anche su questa delicata situazione con coerenza e a favore di tante imprese familiari marchigiane”.
Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, a seguito dell’emendamento al Decreto Concorrenza – approvato all’unanimità in Consiglio dei Ministri – in merito alle proroghe delle concessioni balneari.
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“Si tratta di uno stop fino a fine 2023 e conseguenza il via libera a gare dal primo gennaio del 2024. Ci sono nazioni come Portogallo, Spagna e Croazia che hanno rinnovato le concessioni per qualche decennio senza che l’Unione europea intervenisse. Dove è la condizione di parità con gli altri Stati, se noi siamo costretti a fare le aste? Allora il governo non l’ha voluto fare per una scelta politica e io la contesto. Stiamo ammazzando un altro pezzo di economia per favorire le grandi concentrazioni economiche, come ha ribadito Giorgia Meloni. Nelle Marche sono ben oltre 550 le imprese balneari attive che danno lavoro a più di 2.800 addetti. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di piccole e medie imprese a conduzione familiare che, ora, rischiano di perdere tutto non riuscendo fronteggiare gli appetiti delle multinazionali straniere. Le nostre belle coste, infatti, sono molto appetibili e l’ingresso di multinazionali potrebbe comportare un forte aumento della disoccupazione locale e, nel contempo, a un abbassamento della qualità dei servizi offerti. Personalmente, come in tutto FdI, sono interdetto e rammaricato verso chi, fino a ieri pomeriggio, si è sempre fieramente sostenuto contrario alla direttiva Bolkestein, ma poi alla prova dei fatti ha approvato l’emendamento. Anche in questo caso – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli – ci siamo mostrati, per l’appunto con i fatti, l’unica forza politica coerente che proverà, in tutti i modi, a modificare questo emendamento come migliaia di marchigiani e italiani si aspettano.
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è davvero finita la pacchia della rendita che si passa da una generazione all’altra a fronte di costi irrisori per le concessioni?
speriamo di sì e anche che il nuovo corso, che incentra la questione sulla tutela el consumatore, dia una calmata ai prezzi spropositati di questi imprenditori.
in un quadro nefasto come quello che stiamo vivendo, una buona notizia non guasta.
La Meloni ringrazia. Alle prossime politiche prenderà i voti di tutti i concessionari mentre i concessionari la cui concessione si è tramandata di padre in figlio per almeno tre generazioni, come se si trattasse di un feudo, una volta “espropriati”, come dicono loro, capiranno che era un privilegio poter vendere le bottiglie da mezzo litro d’acqua ad 1 euro quando acquistate a pochi centesimi
Senza considerare chi ha ceduto l’attività (il feudo) a cifre a sei zeri, oggi, non pu’ sta’ pe lu ride
Chi di noi non ha criticato la casta dei notai, la casta dei farmacisti. Uno stato di fatto che consente di tramandare di padre in figlio una professione a cui, noi comuni mortali, non abbiamo possibilità di accedere. Non trovate che i concessioni degli stabilimenti balneari sia una vera e propria casta? Se c’è tanto rumore e paura per la Bolkestein è perchè i proprietari di chalet perderebbe il privilegio di guadagnare molto a fronte di canone di concessione irrisorio. Ed ultimo ma non ultimo, quanti di noi che abbiamo un ombrellone in uno chalet di San Benedetto ci siamo… Leggi il resto »