SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito due note, diffuse dall’Ansa Marche, il 21 e 22 gennaio 2022.

Le Marche non fanno registrare al momento “forme di radicamento stabile delle ‘mafie tradizionali’ ma “negli ultimi anni si è comunque evidenziata la presenza e talvolta l’operatività di affiliati alla criminalità organizzata calabrese”.

Lo ha detto durante la propria relazione, in occasione della cerimonia di apertura dell’Anno giudiziario 2022 nelle Marche, il Procuratore generale facente funzione, Luigi Ortenzi.

Entrando nello specifico di tali “presenze” ha riferito di soggetti ricononducibili alla ‘ndrangheta del Catanzarese nella zona di San Benedetto del Tronto ; di “proiezioni riferibili a cosche del Crotonese in provincia di Macerata e Fermo; mentre in provincia di Pesaro Urbino “sarebbe stata accertata l’operatività di soggetti riconducibili a cosche dell’area reggina”.

Il Pg ha ricordato come il territorio marchigiano sia caratterizzato da una significativa presenza imprenditoriale in vari settori, tra i quali quelli agroalimentare, manifatturiero, turistico, basata su piccole e medie imprese: un sistema “potenzialmente attrattivo per la criminalità organizzata”. Il magistrato ha accennato alle attuali difficoltà congiunturali di cui potrebbe avvantaggiarsi la criminalità per riciclare capitali illeciti, ricorrendo anche ad usura ai danni di singoli cittadini o di imprese. Altro ‘terreno’ di interesse per il crimine organizzato potrebbe essere la ricostruzione post-sima. Come avvenuto in altre regioni, sulla base di relazioni della Dia, ha ammonito il Pg, consorterie criminali potrebbero infiltrarsi nell’aggiudicazione di appalti e subappalti pubblici, a svantaggio di imprese sane”.

Anche le limitazioni di movimento causate dalla pandemia da Covid-19 non hanno in sostanza frenato l’andamento della criminalità nel distretto delle Marche, che nel 2021 non si è discostato dagli anni precedenti; ma hanno inciso sulla tipologia dei reati che sono aumentati sul fronte delle truffe e delle estorsioni commesse attraverso Intenet.

A rilevarlo, il procuratore generale facente funzione presso la Corte di Appello di Ancona, Luigi Ortenzi, che domani interverrà durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario nelle Marche.

Le restrizioni hanno invece probabilmente avuto incidenza su vari reati comuni di cui si registra un “sensibile decremento”: in calo, segnala il Pg, furti e rapine, cioè “fenomeni che suscitano nei cittadini maggior senso di insicurezza e di allarme sociale” a fronte dell’aumento di crimini commessi ‘in rete’. Non sembrano sussistere – afferma Ortenzi – segnali che possono far ritenere esistenti forme di infiltrazioni criminali o intimidazioni ai danni di imprenditori locali” ma “non deve venire meno un attento monitoraggio del territorio”.

Nelle Marche, “rimane preoccupante il numero di reati collegati al traffico di sostanze stupefacenti”. Il consumo di droghe e di alcol, ricorda il magistrato, spesso si ricollega alla piaga sociale e culturale degli incidenti stradali”. Il Pg riferisce del “soddisfacente funzionamento dei meccanismi apprestati dalle procura del distretto” in merito ai casi di “violenza di genere”. Attenzione particolare nel periodo in questione, sottolinea Ortenzi, è stata riservata agli illeciti economico-finanziari con un’attività investigativa mirata volta a contrastare pratiche anti-concorrenziali degli accaparramenti e delle manovre speculative sui prezzi delle commesse poste in essere”.