SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non l’hanno presa bene gli operatori della piccola pesca, quando pochi giorni fa si sono visti rimuovere il bagno chimico, costruito dalla precedente amministrazione e del quale avevano le chiavi.

Stamattina, giorno dell’Epifania, si è attivata la protesta presso il villaggio, a ridosso dell’area portuale. Sulla darsena, gli operatori hanno infatti collocato un gabinetto ed un cartello molto eloquente, con su scritto “la nostra dignità non passa per un cesso“.

Questione molto delicata, quella della piccola pesca, anche alla luce del bando dall’amministrazione comunale per quanto concerne i nuovi box. Il timore degli operatori è che, con la gara d’appalto e la conseguente graduatoria, possano perdere il diritto di accedere alle nuove casette, di cui si sentono i legittimi “ereditari”, viste le promesse degli anni scorsi.

Insomma il giallo della sparizione del bagno chimico è stata classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto i pescatori a ribadire a gran voce le loro istanze. Di seguito le dichiarazioni raccolte stamane, durante la protesta:

Barbara Zambuchini, operatrice della piccola pesca: “Siamo qui con delle chiavi in mano, fino al 31 dicembre qui c’era il bagno pubblico di cui usufruivano le 8 imprese artigianali. Troviamo vergognoso che l’amministrazione abbia voluto risparmiare su questo servizio pubblico, che oltretutto permetteva di garantire anche le condizioni igieniche anti-covid. Mi auguro che ciò significhi che è pronto il nuovo villaggio e che quindi presto ci vengano consegnate le chiavi della struttura, costruita non solo coi soldi pubblici della Regione Marche, ma anche grazie al fondo europeo del Feamp (Fondo Europeo Affari Marittimi della Pesca). Questo è un bene della collettività che deve essere al più presto assegnato agli operatori che qui lavorano da decenni”.

Emidio Del Zompo, altro operatore della piccola pesca: “Come recita il cartello alle mie spalle ‘la nostra dignità non passa per un cesso’. La scorsa amministrazione aveva collocato questo servizio in seguito ad una semplice richiesta ed ora, questa mancanza va a ledere i diritti di tutti. Noi da qui non ce ne andremo – dichiara riguardo la questione del bando, ribadendo la volontà degli operatori di essere ricollocati nei nuovi box – Il nuovo villaggio ci spetta, quello è il nostro posto. Il vicesindaco Capriotti ci ha dato la possibilità di usufruire degli spazi comunali per riporre materiale e strumenti, ma noi vorremmo accorciare i tempi ed andare direttamente nelle nuove casette, così da evitare anche il discorso della sistemazione temporanea delle attrezzature. Cosa ne sarà dei vecchi box? L’intenzione primaria era quella di demolirli, per dare la possibilità alle imbarcazioni di accedere direttamente al mare. Tuttavia, a nostro avviso questa situazione potrebbe essere rivista, dato che non c’è più la grande necessità del travel lift. Preservando la vecchia struttura, si darebbe l’opportunità ai nuovi operatori di avere più materiale e spazi a disposizione, così da accontentare più persone”.