SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella giornata di martedì 28 dicembre una delegazione di operatori balneari e associazioni di categoria ha incontrato a Roma i ministri Massimo Garavaglia (Turismo), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Mariastella Gelmini (Affari regionali) per fare il punto sulla questione legata alle concessioni in scadenza nel 2023, nell’ambito di un tavolo tecnico che a partire dalle prossime settimane dovrà individuare una soluzione utile a scongiurare le potenzialmente drammatiche conseguenze dell’applicazione della normativa europea Bolkestein nel nostro Paese.

Le sentenze emesse lo scorso novembre dal Consiglio di Stato rischiano infatti di compromettere gli investimenti delle centinaia di piccole e medie imprese a conduzione familiare che gravitano sulle nostre coste rappresentando da sempre un punto di riferimento del turismo piceno, che con la revoca delle concessioni balneari prevista dalla normativa Bolkestein e la successiva apertura indiscriminata del mercato cederebbero inevitabilmente il passo a grandi realtà economiche del tutto svincolate dalla storia e dallo sviluppo del territorio.

Per queste ragioni, la Cna Picena chiede al Governo di assumere una posizione chiara ed equilibrata nei confronti di chi, nonostante le difficoltà del momento, con il suo fare impresa riveste storicamente un ruolo chiave all’interno del comparto turistico, contribuendo in maniera determinante alla ripresa economica di tutto il Piceno.

«Anche alla luce degli ultimi avvenimenti – spiega Irene Cicchiello, responsabile Cna Nautica Ascoli Piceno – tra gli operatori del settore si avverte sempre più l’esigenza di una riforma complessiva del demanio marittimo, che tramite un’attenta ricognizione e una mappatura del litorale in grado di censire la tipologia, la durata e il numero di concessioni vigenti e la consistenza degli investimenti già portati a termine possa poi prevedere un’adeguata pianificazione degli interventi di difesa della costa e degli abitati, nell’interesse delle attività commerciali e al tempo stesso dei residenti».

In questo senso, i termini fissati dalle recenti sentenze del Consiglio di Stato impongono una severa riflessione sulla necessità di aggiornare e riordinare la normativa del settore attraverso un confronto costruttivo con istituzioni e associazioni di categoria, con l’obiettivo di salvaguardare le peculiarità del modello balneare italiano.

«È fondamentale tutelare il modello esistente, che da sempre fornisce risposte più che soddisfacenti in termini di competitività, garantendo la dovuta stabilità alle imprese attive in un comparto fondante all’interno del tessuto socio-economico del territorio – aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – Solo in questo modo il Piceno potrà continuare a proporre la consueta offerta turistica di alta qualità, indispensabile per attrarre visitatori nel nostro territorio».