SAN BENEDETTO – Con l’eliminazione dalla Coppa Italia la Sambenedettese di Renzi ha perso l’ultimo tram per agganciarsi alle potenziali squadre in ‘lotta’ per il ripescaggio tra i professionisti nei prossimi mesi di giugno e luglio. Una constatazione che dovrebbe portare il presidente rossoblu, che sia vero o falso poco importa, a  dare una spiegazione logica alla sua dichiarazione di qualche settimana fa: “Sarà un fallimento anche se arriviamo primi a pari punti e non siamo promossi…”. Senza mai in seguito, proprio mai,  spiegare cosa succederebbe (cosa ancora più grave) se il traguardo serie C non venisse raggiunto. Se non lo fa neanche adesso si coprirebbe di ridicolo o di credibilità pari allo zero assoluto.

Ne approfitto per smentire chi ritiene che una ‘cattiva’ società, una società non trasparente, possa influire sui risultati in campo. Lo faccio con una dichiarazione fatta oggi da chi conosce questa Samb meglio di tutti: “Quella dichiarazione di Renzi mise un peso enorme sulle spalle dei ragazzi per cui potrebbero averne risentito anche i risultati”. E qui mi fermo.

Ma passiamo al presente che adesso vede la Samb impossibilitata anche matematicamente a raggiungere la prima posizione: la Recanatese ha perso 9 punti in 14 partite, ne dovrebbe perdere 21 nelle prossime 20 (impossibile è dire poco, anche in un gioco strano come il calcio)… e la nostra gloriosa (ex?) Samb vincerle tutte. Stessa cosa per il quinto posto che dà diritto ai play off oggi occupato dal Tolentino, al quale si devono recuperare 11 punti che diventerebbero 14 con una sconfitta domenica prossima… sempre tenendo conto che i nostri ragazzi dovrebbero vincerle tutte. Una realtà che non ammette discussioni. Motivo per cui oggi si può ragionare in modo diverso.

La città di San Benedetto del Tronto ha un’altra squadra, il Porto d’Ascoli, che ha appena sei punti di distacco dalla fortissima Recanatese. Così com’è le possibilità di raggiungerla sono maggiori ma, obiettivamente, è quasi impossibile vista la rosa (risicata per la meta alla quale mi riferisco) della formazione di Massi. Che ha però un allenatore che si sta facendo apprezzare a livello nazionale, lo stesso Pagliari oggi lo ha elogiato. Anche se (e qui do la mia ipotesi personale) lo ha fatto per giustificare l’attuale posizione di classifica del Pda che, nonostante Ciampelli,  non ha i mezzi e quindi una rosa necessaria per superare la sua squadra. Probabilmente, anzi sicuramente, a ragione.

Però, se tra le due società sambenedettesi ci fosse un minimo di amore l’una per l’altra, e viceversa, entrambe potrebbero raggiungere obiettivi importanti oggi ancora possibili. Se non proprio rispettivi all’inizio del campionato.

Come? Chiedendo a chi se ne intende (per esempio Ciampelli e Antonioli) con quali giocatori (due o al massimo tre) della Samb, il Porto d’Ascoli potrebbe aumentare le possibilità di promozione visto che il distacco con la prima è oggi minimo. Beninteso “aumentare”, perché le certezze nel calcio non esistono.

Sono certo infatti, anzi ci metto la firma, che così com’è la Samb uscirà molto presto, e tranquillamente, dalla zona play out ma anche senza i due o tre giocatori che passerebbero al Porto d’Ascoli.

Tutto ciò senza nessuna promessa per il prossimo campionato che, nell’evenienza più ottimistica porterebbe la città di San Benedetto e il suo comprensorio ad avere una squadra in serie C ed una in serie D. Alla faccia della Recanatese che, non verificandosi la mia ipotesi, non ha adesso alcuna ‘possibilità’ di perdere la promozione, essendo la squadra più forte.

A quel punto si potrebbe iniziare a ragionare su cosa sia la cosa migliore per le sorti future della Sambenedettese Calcio e del Porto d’Ascoli,  in funzione del fatto che anche gli attuali dirigenti del Pda sono anche, da una vita, tifosi della gloriosa e storica Samb. Tutto ciò avverrebbe alla soglia del suo centesimo anno di vita.

È una mia idea e come tutte le idee può essere discussa o ignorata dalle parti in causa. Io preferirei che la discutessero.

Al di là di tutto ciò, i circa duecento spettatori (compresi i parenti dei calciatori e i tifosi e dirigenti ospiti) e la curva nord chiusa dovrebbero far riflettere. In una gara importante perché in qualche modo decisiva per il futuro. Mi diceva l’altro giorno un politico che si sta rischiando di perdere un patrimonio della città. Magari per questo motivo l’intervento del primo cittadino di San Benedetto del Tronto  non sarebbe… inutile.