FERMO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, giunto in redazione il 7 dicembre, dalla Questura di Fermo.

“Dieci minuti fa mi hanno rapinato del cellulare, ma lo ho recuperato”.

Questo, in sintesi, il contenuto di una telefonata pervenuta alcuni giorni fa alla Sala operativa della Questura e dalla quale sono partite subito le indagini della Squadra Mobile fermana.

L’interlocutore è un camionista, addetto alla consegna di merci su tutto il territorio nazionale e quindi abituato a trattare con ogni tipo di persona ed anche a reagire alle eventuali situazioni di emergenza.

La consegna di un pacco nel fermano ad un indirizzo difficile da trovare, ma ormai è diventato, per tutti, un piccolo problema; smartphone alla mano ed il dispositivo ti porta dove vuoi senza dover chiedere indicazioni alle persone del posto.

Così ha fatto il nostro protagonista fino a quando non ha incontrato uno straniero di circa quarant’anni che gli ha chiesto chi stesse cercando; una breve conversazione del trasportatore con lo straniero che ha continuamente tenuto una mano nella tasca fino ad approfittare di un attimo di disattenzione del suo interlocutore per sottrargli dalle mani, con mossa improvvisa, il cellulare.

Il derubato, per il timore che il ladro potesse avere un’arma nella tasca, ha provato, mantenendo la distanza, a farsi restituire il bottino e lo straniero, da parte sua, ha provato ad estorcergli del denaro, chiedendo in cambio del cellulare la somma di 20 euro.

La vittima ha dichiarato di accondiscendere alla richiesta ma di non avere con sé denaro contante ma che sarebbe andato a prenderlo sul furgone delle consegne parcheggiato ad alcune centinaia di metri.

E così ha fatto. È tornato al proprio mezzo ha preso una banconota ed uno spray al peperoncino; perché non si sa mai cosa avrebbe potuto fare il ladro.

Infatti, tornato nel luogo precedente, il trasportatore ha posato a terra la somma estorta richiedendo la restituzione del cellulare, che il ladro ha rifiutato, pretendendo una somma maggiore.

Ancora qualche minuto di trattativa, anche con toni accessi, tra due persone entrambe con una mano nella tasca, nel corso della quale la vittima si è avvicinata allo straniero alla distanza ottimale per colpirlo con il getto dello spray urticante fino a farlo cadere a terra per l’effetto del peperoncino sul viso, occhi e vie respiratorie.

In pochi attimi il trasportatore ha recuperato cellulare e banconota e si è dileguato, tornando al suo veicolo con il quale ha abbandonato il nostro territorio e dal quale ha informato del fatto la Questura, mentre il “malcapitato” delinquente è stato soccorso da un amico che lo attendeva nelle vicinanze con il quale si è messo alla inutile ricerca della vittima fuggita, ricerca non certamente pacifica perché l’amico teneva in mano una bottiglia di vetro da usare come corpo contundente.

Profonda conoscenza delle dinamiche criminali delle nostre aree e professionale capacità investigativa sono i costanti ingredienti che hanno consentito, anche questa volta, ai segugi della Squadra Mobile di identificare e denunciare all’Autorità Giudiziaria il responsabile del furto con strappo e dell’estorsione.

Alcuni elementi della fisionomia del delinquente, travisato con il cappuccio di una felpa, forniti dalla vittima e relativi all’altezza, andatura, abbigliamento, barba incolta, dentatura rovinata, modus operandi, hanno subito indirizzato gli investigatori verso alcuni soggetti dediti a reati contro il patrimonio effettuandone la “cernita” sulla base della possibilità che si trovassero in quel posto ed a quell’ora, riducendo in tal modo il novero dei potenziali responsabili.

Importante contributo per identificare definitivamente il colpevole è stato offerto dai sistemi di videosorveglianza che hanno permesso di riconoscere l’amico con la bottiglia che gli ha prestato soccorso e successivamente incastrare finalmente il ladro/estorsore.

La “prova del nove” della corretta attività della Squadra Mobile è stato il riconoscimento fotografico del delinquente da parte della vittima.

Tra i modus operandi analizzati, che hanno consentito di identificare il criminale, pregressi reati analoghi per modalità; a carico del denunciato infatti, tra gli altri precedenti, anche la rapina di un cellulare perpetrata, alcuni mesi fa, minacciando la vittima con un coltello e successiva chiedendo alla stessa del denaro per la restituzione della refurtiva.