SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di fronte alla decisione della Commissione europea di non prorogare al 31 dicembre il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nel cratere disposta con il decreto legge Sostegni bis, la Cna di Ascoli lancia un appello alle istituzioni affinché le imprese maggiormente colpite dalle drammatiche conseguenze del sisma del 2016 tornino ad essere tutelate.

Lanciando l’allarme sulle inevitabili ripercussioni negative sull’economia marchigiana e in particolare su un territorio già messo a dura prova dalle difficoltà dell’emergenza sanitaria, la Cna Picena evidenzia come la ripresa socioeconomica delle aree ferite dal terremoto sia legata a doppio filo alla capacità delle imprese di rilanciare gli investimenti.

Al contrario, questo nuovo e imprevedibile scenario rischia di compromettere i programmi a medio e lungo termine di centinaia di imprese, chiamate ora a rinunciare a una misura che negli ultimi mesi aveva garantito un valido contributo nell’attività quotidiana delle realtà imprenditoriali locali.

Con un Piceno ancora alle prese con il nodo ricostruzione, la Cna di Ascoli registra una forte preoccupazione da parte degli addetti ai lavori, impegnati in progetti di rilancio delle attività messi ora a repentaglio dalla Commissione europea.

Per non pregiudicare le opportunità di ripresa e di crescita del territorio, la Cna Picena chiede un tempestivo intervento da parte del Governo affinché venga attivata al più presto una misura sostitutiva e analoga da estendere anche al 2022, con la possibilità che anche il commissario straordinario per la ricostruzione, la Regione e i parlamentari marchigiani si attivino per supportare la risposta delle istituzioni di fronte al mancato via libera dell’Europa.

“In un momento così delicato – dichiara Arianna Trillini, presidente della Cna Picena – non possiamo permetterci di rinunciare a uno strumento efficace e ai suoi indiscutibili benefici per tutta la comunità del cratere. La ricostruzione è avviata, ma per poter centrare l’obiettivo del ripopolamento è necessario continuare a garantire un adeguato sostegno alle imprese”.

Un altro tema particolarmente caro alla Cna di Ascoli è quello legato alla Zona Franca Urbana, con una serie di agevolazioni da prorogare quanto prima al 2025 per non mettere a rischio imprese e investimenti in un momento storico in cui la rigenerazione urbana, economica e sociale rappresenta una delle priorità in ottica fondi Pnrr.

“Si tratta di una misura indispensabile per il nostro territorio – conferma Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – Al giorno d’oggi chi fa impresa deve poter contare su uno strumento in grado di azzerare costi fissi particolarmente significativi nei bilanci delle aziende per far fronte a incombenze altrimenti insostenibili”.