GROTTAMMARE – Di seguito la mozione, giunta in redazione il 26 novembre, della consigliera comunale di Grottammare, Alessandra Manigrasso (Movimento 5 Stelle).

Mozione

Oggetto: Realizzazione di una Rete con lo scopo di prevenire e contrastare fenomeni di violenza domestica di genere.

Premesso

che in Italia è stata uccisa una donna ogni 3 giorni che l’89% è avvenuto in famiglia;

Preso atto

che in molti casi di femminicidio esiste una relazione intima non necessariamente coniugale. Si rileva che le vittime sono le più giovani e le più anziane;

Rilevato

che è sempre più crescente la diffusione di violenza fisica, verbale ed economica sulle donne che spesso sfocia in femminicidio.
Nel più rigido periodo del lockdown vissuto dal nostro Paese il ricorso con chiamate al 1522 (numero di utilità contro violenza e stalking contro le donne) è aumentato vertiginosamente sino a raggiungere il 182,2% a partire da fine marzo 2020 con picchi ad aprile e maggio;

Considerato che anche nella nostra Regione si registrano preoccupanti casi di violenza, violenza domestica, di stalking, di violenza di genere e di femminicidio.

Il Rapporto annuale 2020 sul fenomeno della violenza contro le donne nella regione Marche secondo i dati forniti dai Centri Antiviolenza delle Marche (Cav) nel 2020 sono state 483 contro le 471 nel 2019. I 483 sono casi tutti nuovi, sono infatti fuori da questo conteggio le donne che si erano già rivolte ai Cav prima del 2020. Nella nostra provincia 69 le donne che si sono rivolte al Cav;
Le caratteristiche della donna che è ricorsa ai Cav per il 67,2% è italiana, nel 39% è coniugata, per il 22% è separata o divorziata.
Il 61% possiede un diploma di scuola media superiore o laurea, il 35% è pensionata.

L’autore della violenza come nel Report del 2019 anche quest’anno è per l’ 84% di nazionalità italiana, il 79% ha un legame di coppia sono mariti, conviventi ex mariti o ex conviventi. L’uomo violento ha un lavoro stabile o è un pensionato per il 50% un diploma di scuola media inferiore. Nel 2020 nelle Marche i figli che vivono in un contesto familiare dove si registrano episodi di violenza sulle madri sono 595 di cui 219 maggiorenni e 376 minorenni.

Delle 483 donne vittime di violenza il 39% vive con i figli minorenni. Anche per quest’anno nelle Marche la violenza si consuma all’interno delle relazioni familiari, è una violenza domestica. Spesso sono vittime gli stessi figli che vivono fatti di violenza e subiscono la cosiddetta “violenza assistita”;

Visto che la situazione pandemica ha inciso profondamente sia a livello economico ma soprattutto a livello psicologico, tra rapporti interpersonali, relazionali e di conseguenza familiari.
Purtroppo, la rete antiviolenza che nella nostra provincia è stata formalizzata nel maggio 2019 attraverso un protocollo di intesa, non ha prodotto un coordinamento operativo, non ha costituito un tavolo tecnico e le sue funzioni sono venute meno;

Impegna il Sindaco e la Giunta:

favorire e “promuovere” un percorso sottoscrivendo o attivando dei servizi con l’obiettivo di lavorare in rete fare sistema attraverso la costituzione di una Rete Territoriale Cittadina antiviolenza formata, informata da figure che possano sensibilizzare, divulgare, prevenire il cosiddetto sommerso;
creare una commissione Pari Opportunità, affinché possa monitorare e studiare tutti gli aspetti del problema, creando una solida presenza sul territorio, che rilievi e monitori il fenomeno stesso e costantemente.

Produrre un manifesto che pubblicizzi i servizi, i numeri di telefono, il numero di pubblica utilità 1522 , i gruppi, le associazioni, gli sportelli a cui bisogna rivolgersi in caso di violenza.
Inserire una sezione nel portale del comune di Grottammare dedicata al contrasto alla violenza di genere adeguatamente segnalata con icona o banner nella home page.

Promuovere e sensibilizzare la costituzione delle “reti informali” dei cosiddetti non addetti. Queste figure devono essere informate e rese consapevoli dell’aiuto che ognuno di queste può dare, dalla vicina di casa, alla conoscente a colei che sommessamente segnala un disagio o una forma di violenza. Formazione del personale La creazione di questa rete interistituzionale costituirebbe un importante modello di collaborazione per tutti gli enti del territorio .

Aderire alla rete antiviolenza provinciale, formalizzata nel 2019 attraverso la stipula del Protocollo d’Intesa con Asl, medici di famiglia, Servizi Sociali, Carabinieri, Associazioni Antiviolenza.

Pertanto, la sottoscrizione del protocollo alla creazione di una rete istituzionale da parte del nostro comune rappresenterebbe un ulteriore atto di impegno e vicinanza a tutte le donne in difficoltà.