FERMO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, giunto in redazione il 23 novembre, dalla Questura di Fermo.

Delicatissimo argomento quello dei comportamenti anticonservativi ma anche in questi casi, grazie all’intervento dei cittadini ed alla tempestiva segnalazione alla sala operativa della Questura, gli operatori della Polizia di Stato possono contribuire ad evitare che un momento di grave difficoltà psichica o fisica finisca in tragedia.

Alcuni casi, come il primo di questa nota, è da giorni nelle menti e nei cuori di quelle persone che hanno impresse le immagini di una donna stesa sulla carreggiata che tentava di “farla finita” e l’hanno sollevata di peso per portarla in salvo insieme al figlio; altro caso quello di un errore di comunicazione che ha comunque consentito agli agenti della Volante di salvare la vita di una giovane adolescente.

Per la delicatezza delle situazioni si omettono i particolari relativi alle persone coinvolte ed alle località degli accadimenti.

Attimi di tensione quelli vissuti nel pomeriggio di venerdì scorso da alcuni cittadini fermani che hanno visto, sdraiata sulla carreggiata, una donna con vicino un bambino che poi è risultato essere il figlio.

Senza alcuna esitazione l’intervento immediato dei passanti che hanno provveduto a bloccare e mettere in sicurezza nell’area di un vicino distributore di carburante il minore e la donna malgrado quest’ultima abbia tentato anche successivamente di raggiungere la sede stradale.

Pochi minuti dopo, allertati dai medesimi cittadini, sono giunti sul posto gli operatori della Volante della Questura e il personale sanitario del 118; malgrado la loro presenza la donna ha tentato, inutilmente, di raggiungere ancora una volta la strada ma è stata fermata e fatta salire sull’ambulanza che l’ha accompagnata in ospedale per le cure necessarie.

Il minore è stato affidato al padre fatto giungere immediatamente sul posto dall’equipaggio della Polizia di Stato.

Il secondo caso, sabato sera, a seguito della segnalazione di un padre che aveva comunicato il tentativo di suicidio della figlia minorenne.

A sirene spiegate gli operatori della Volante hanno raggiunto l’abitazione nella quale hanno trovato, oltre ai genitori, la minore distesa per terra ansimante, con evidenti difficoltà respiratorie ed in parte cianotica per insufficiente ossigenazione del sangue.

Immediatamente i poliziotti, in attesa dell’arrivo dei soccorsi sanitari l’hanno messa in sicurezza su un fianco, controllato l’eventuale presenza di oggetti o residui di cibo che potessero ostruire le vie respiratorie, monitorato la progressiva ripresa del regolare battito cardiaco, tenuta sveglia parlandole e sollecitando le sue risposte per mantenerla desta; semplici manovre di rianimazione ma che hanno permesso alla giovane di ricominciare a respirare, di riprendere coscienza e restare vigile fino all’arrivo del personale sanitario che l’ha subito accompagnata in ospedale dal quale è stata dimessa poche ore dopo.

Gli agenti, che prima dell’arrivo dei sanitari avevano allontanato dall’abitazione gli altri figli piccoli per non farli intimidire ulteriormente, affidandoli ad una parente, hanno poi compreso che il segnalato “tentato suicidio” della giovane da parte dei genitori era, in realtà, derivato da una difficoltà comunicativa del padre, straniero, che intendeva dire che la figlia stava molto male.