SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la campagna elettorale, in Riviera e in sala consiliare torna sul piatto il tema sanità.

L’incontro, organizzato dal comitato ‘Salviamo il Madonna del Soccorso’ e andato in scena nel corso del pomeriggio del 19 novembre, intendeva chiarire tutte le questioni riguardanti l’ospedale di San Benedetto del Tronto, analizzando dati e decisioni politiche attuate negli ultimi decenni.

Molti i presenti in municipio: oltre ad alcuni cittadini e soci dell’associazione, erano presenti anche il direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani, il consigliere regionale Andrea Assenti (in rappresentanza della giunta regionale in quarantena), il senatore Giorgio Fede, l’onorevole Lucia Albano, l’ex Sindaco Pasqualino Piunti e Nicola Baiocchi, presidente del comitato.

Parole di apertura spettate al padrone di casa, Antonio Spazzafumo: “È doverosa questa riunione a ridosso dell’incontro in regione di lunedì pomeriggio. Fa piacere vedere tutte queste persone che possono dire da loro. Presenteremo le nostre richieste; i cittadini sambenedettesi sono stanchi, vogliono avere risposte concrete. Io presenterò domande, e spero di avere risposte complete dalla regione. I sambenedettesi vogliono un ospedale degno. Questa è la mia battaglia e di tutti quelli che vogliono bene a questa città. La campagna elettorale è finita, ora dobbiamo passare ai fatti. Ognuno si prenderà la propria parte di responsabilità”.

Poi ha aggiunto: “Sono positivo e fiducioso. Il problema è uno solo: quello che dobbiamo fare è andare in regione con un’unica maglia, quella rossoblù. In regione ci vengo per dialogare con la Regione. Mi auguro che Saltamartini e Acquaroli ci diano risposte su servizi e posti letto che ci sono stati tolti. Davanti alle tempistiche noi andremo a chiedere e monitorare”.

Dopo l’illustrazione da parte del dottor Nicola Baiocchi di alcune slide rappresentanti i dati del bilancio consultivo della Regione Marche, con excursus ventennali a sintetizzare il quadro e confronti operati con altri nosocomi della regione, si sono espressi Giorgio Fede e Lucia Albano.

Così il senatore: “I numeri, più volte da noi riportati, sono questi. È doveroso ricordare che le maggioranze cambiano, ma rimane l’impegno per la città. Ciascuno di noi ha una casacca, ma alla fine siamo tutti cittadini di San Benedetto. La vecchia logica ha portato molti danni, noi dobbiamo pensare al territorio, al di là delle rivalità. Tutti hanno diritto alla salute. Sono a disposizione per la città per il ruolo che detengo, ma è la Regione che fa le scelte. Io penso che questa politica debba cambiare. Non deve essere una gara a sgomitate con gli altri”.

La deputata Albano: “L’analisi corrisponde a quelle che sono istanze e drammi del territorio e dell’ospedale. Ciascuno di noi ha un ruolo differente, ma quello che è fondamentale è garantire ai nostri cittadini (di tutto il territorio) dei servizi essenziali e di livello. Questo è l’obiettivo che ci si è posti e che ci si continua a porre. Quello che mi interessa è poter parlare di una questione di giustizia, verità e legalità. Ultimamente ci sono stati molti rapporti con il personale, mi sento di dire che a livello nazionale ho voluto portare con un’interrogazione al Ministero della Salute il tema delle cooperative utilizzate nel pronto soccorso. Non si può utilizzare personale medico con un curriculum non valido. È chiaro che c’è la necessità di un intervento, per rendere più attrattiva la questione a livello nazionale”.

Intervento successivo è stato quello del consigliere regionale Andrea Assenti: “I numeri dimostrano quello che è stata la politica sanitaria degli ultimi 20 anni. Non deve essere solo un modo per fare critica e polemica verso il passato; questi dati devono aiutare ad impostare una nuova politica. Siamo stati eletti nel 2020, e a distanza di 3 mesi abbiamo revocato quella parte che revocava l’ospedale unico a Spinetoli. Con un ulteriore atto votato da tutte le maggioranze, abbiamo previsto la costruzione di 3 nuovi ospedali (Pesaro, Macerata e San Benedetto). Colgo con impegno e interesse l’invito di Spazzafumo per dare dignità a questo territorio. Voglio fare parte di questa partita; insieme possiamo fare ottime cose. Raccolgo personalmente lamentele e problemi di tutti i giorni, spero di arrivare ad una soluzione di richieste che purtroppo rimangono per la maggior parte inevase”.

Cesare Milani, direttore dell’Area Vasta 5, afferma: “So che in questo contesto è difficile, ma nell’immagine data di questo ospedale sembra che non ci sia niente. Nel 2020 in pieno Covid abbiamo raddoppiato i posti di rianimazione. Non è dipeso tutto da noi. Sono stati fatti 2 posti in piú di neurologia, la cardiologia portata a 18 posti letto, geriatria dai 18 ai 20 posti. È vero – ha aggiunto il direttore – è stata una vergogna non aver rifatto il primario di ortopedia, ma ora l’abbiamo. So che è poco, ma voglio dire che anche i reparti che ci sono lavorano con tante difficoltà. L’ospedale di San Benedetto purtroppo ha pagato più degli altri. Quando mi dissero di trasformare l’ospedale in Covid non ci credevo, ma abbiamo dovuto farlo. Abbiamo superato un periodo veramente difficile; dovremo lavorare per riportare l’ospedale dove merita. Non è così catastrofica la situazione. Bisogna lavorarci sì, ma sono soddisfatto del lavoro compiuto al Madonna del Soccorso”.

Sul finale dell’incontro hanno preso brevemente la parola anche Elio Capecci, che ha sottolineato l’importanza nella tempistività degli interventi al fine di limitare i danni, la dottoressa De Angelis (tutrice di pediatria), che ha ribadito la necessità di cooperazione territoriale e decisionale con le istituzioni, ed infine l’ex Sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti, che ha posto invece l’accento sulla forza del comitato e su come non debbano essere i cittadini ad inseguire l’ospedale, ma il contrario.