Madonna del Soccorso ko. Continuano le lamentele di Associazioni, Sindacati, Comitati per la fine che sta facendo l’ex ospedale provinciale (così si chiamava negli anni ottanta), oggi succursale o al massimo complementare dell’ospedale di Ascoli Piceno, ufficialmente di Primo Livello. Classificazione che oramai nessuno più nega, tanta è l’evidenza.

Vedasi ultimamente l’elenco degli interventi per i quali la Regione Marche di Guido Castelli e Andrea Assenti si è vantata alcuni giorni fa. Per quel che riguarda Andrea Assenti, unico rappresentante sambenedettese (si fa per dire) a Palazzo Raffaello, addirittura i complimenti del giornale di Ancona che gli ha dedicato una pagina intera.

Il motivo del vanto della Giunta Regionale:  aver dato ancora più forza sanitaria all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli ma, in compenso, aver rimesso a nuovo (piaccia o non piaccia il Mds a strisce verdi è frutto di lavori recenti) il nosocomio sambenedettese ma non solo. Meritano i complimenti per aver liberato la struttura dall’amianto che a me è apparso più un obbligo inderogabile che una specie di regalo che Andrea Assenti & C. hanno voluto fare ai cittadini della costa.

Tutto ridicolo? Non mi sento di contraddire chi lo dice.

Constatato che i sanitari dicono da sempre che un ospedale per acuti a metà strada tra San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno sarebbe stata la soluzione ideale, adesso anche molti cittadini se ne stanno accorgendo e non vedrei sbagliata la nascita di un comitato con questo intento “Meglio un vero ospedale a 15 km piuttosto che a 30 km”.

Forse i tempi non sono maturi ma, vi assicuro, matureranno. La logica non è un optional.

A chi non lo capisce ricordo che, adesso non si parla più di ospedale unico ma di un (UNO) ospedale di Primo Livello a Marche Sud. E, fino a prova contraria, Ascoli Piceno lì si trova.