TERAMO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 5 novembre, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo.

Il “Reddito di cittadinanza” è stato introdotto dal D.L. 4/2019 quale misura di inserimento o
reinserimento nel mondo del lavoro, di contrasto alla povertà e di inclusione sociale. Il sussidio
viene riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, al momento della presentazione della domanda
e per tutta la durata dell’erogazione (18 mesi prorogabili di ulteriori 18), di svariati requisiti, tra
cui quelli:
– patrimoniali [Isee inferiore a euro 9.360; proprietà immobiliare in Italia o all’estero non
superiore a euro 30 mila (esclusa l’abitazione principale), patrimonio mobiliare (depositi, conto
corrente, ecc.) non superiore a euro 6 mila per i nuclei familiari con 1 componente, euro 8 mila per
nuclei con 2 componenti, 10 mila euro per nuclei composti da 3 o più componenti. Altresì, l’istante
non deve possedere: navi ed imbarcazioni da diporto, autoveicoli immatricolati per la prima
volta nei 6 mesi antecedenti la domanda; veicoli di cilindrata superiore a 1.600 cavalli nonché
motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cavalli immatricolati per la prima volta nei 2 anni
antecedenti l’istanza];
– di essere cittadino italiano o dell’Unione Europea, ovvero di paesi terzi ma in possesso del
permesso di soggiorno Ue per lunghi periodi, o apolide ma in possesso di analogo permesso,
ovvero residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo);
– Giudiziaria [non essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di
convalida di arresto o fermo; assenza di condanne definitive intervenute nei 10 anni precedenti
la richiesta per i delitti puniti dagli art. 270 bis (Associazione con finalità di terrorismo), 280
(Attentato per finalità terroristiche), 289 bis (Sequestro di persona a scopo di terrorismo o
eversione), 416 bis (Associazione di tipo mafioso), 416 ter (Scambio elettorale politico-
mafioso), 422 (Strage) e 640 bis (Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche) del Codice Penale].

Al fine di contrastare il fenomeno dell’indebita percezione del beneficio in questione, il
Comando Provinciale Carabinieri di Teramo, nel corso di un servizio coordinato disposto dal
Comando Interregionale Carabinieri “Ogaden” di Napoli e svolto congiuntamente a personale del
Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Roma tra il 1° maggio e il 17 ottobre 2021, ha:
– controllato complessivamente 1.059 famiglie titolari del beneficio (il 25% del totale di
4.306 presenti in provincia), riscontrando irregolarità nel 6% dei casi;
– deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo 65
persone1
, ritenute responsabili dei reati di cui agli artt. 483 c.p. (“Falsità ideologica
commessa dal privato in atto pubblico”) e 7 del d.l. 4/2019, convertito con Legge 26/2019
(false dichiarazioni per ottenere il beneficio), di cui:
 20 italiani e 45 stranieri (29 comunitari e 16 extracomunitari);
 50 pregiudicati
– accertato l’indebita erogazione di 367.322  euro.
In particolare, i soggetti denunciati risiedevano:
– 16 a Teramo;
– 11 a Martinsicuro
– 10 a Giulianova;
– 9 ad Alba Adriatica;
– 7 a Roseto degli Abruzzi
– i restanti 12 a Notaresco, Mosciano Sant’Angelo, Castellalto, Montorio al Vomano,
Crognaleto, Morro d’Oro e Silvi.
I controlli hanno comunque riguardato anche i comuni di Isola del Gran Sasso, Castel Castagna,
Castelli, Colledara, Tossicia, Valle Castellana, Torricella Sicura.
Tra le irregolarità più di frequente riscontrate vi sono:
– il mancato requisito, per i cittadini stranieri, dell’essere residente in Italia da almeno 10 anni, di
cui gli ultimi 2 in modo continuativo;
– le false dichiarazioni (su beni mobili e immobili posseduti, o sui redditi percepiti) fornite
all’Inps/Caf/patronati per la formazione degli ISEE<€ 9.360;

– il possesso di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la domanda o
di veicoli di cilindrata superiore a 1.600 cavalli immatricolati per la prima volta nei 2 anni
antecedenti l’istanza.
tra i casi di indebita percezione accertati, vi è quello di un cittadino albanese censurato, separato
con figli, che all’atto della presentazione della domanda per la concessione del beneficio,
nell’ottobre 2019, aveva dichiarato di essere residente a Teramo. In realtà, dagli accertamenti
svolti, è poi risultato che il soggetto in questione era emigrato per il Paese di origine nel marzo
del 2018 ed aveva quindi indebitamente ottenuto, da aprile a settembre 2020, la somma di
1.500 euro.