
SAN BENEDETTO – Pubblichiamo di seguito un breve video (ecco il link) nel quale l’autore (Claudio Maria Maffei) con un monologo accorato cerca di far capire che, le regole per programmare le reti ospedaliere non le fissano i programmi elettorali, ma i Decreti ministeriali. “Ogni riferimento alla situazione delle Marche è voluto“, vista la propaganda elettorale dei vertici regionali.
Ascoltatelo perché è molto interessante. Se non altro perché l’autore è uno dei più esperti in materia di Sanità come tutti riconoscono. Dico tutti a prova di smentite che finora non ha mai avuto nelle sue frequenti valutazioni. Mai di parte, aggiungo personalmente, come dovuta precisazione.
Stavolta mi è venuto un piccolo dubbio quando dice che lo Stato prevede per le Marche dieci ospedali di Primo Livello. Tenendo conto che le Regioni sono cinque, due cadauno più il “Torrette” come Secondo Livello rispetterebbero la decisione nazionale.
Tredici sono invece gli ospedali di Primo Livello che chiede l’assessore Saltamartini. Cioè questi:
Tre in provincia di Ancona: SENIGALLIA, JESI, FABRIANO
Tre in provincia di Pesaro: FANO, URBINO, PESARO
Due in provincia di Macerata: MACERATA, CIVITANOVA MARCHE
Una in provincia di Fermo: FERMO
Due in provincia di Ascoli Piceno: ASCOLI PICENO e SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Sono undici ma con Torrette (è anche naturalmente di Primo Livello oltre che Secondo) e Inrca di Osimo si arriva a tredici.
In definitiva tre in più rispetto ai dieci possibili. Quindi hanno ragione coloro che ritengono possibili (per quel che riguarda il nostro territorio) due ospedali di primo Livelli nel Piceno, uno in Ascoli (dove già c’è) e uno da costruire a San Benedetto del Tronto? In pratica tre ospedali di Primo Livello nella vecchia provincia di Ascoli Piceno che tuttora appare come un danno irreparabile, tanto da far sembrare penalizzata la provincia di Fermo con un solo ospedale di Primo Livello. Bastava chiamarla Provincia di Ascoli-Fermo-San Benedetto e le province sarebbero rimaste quattro.
Un vero rebus che però, secondo me, una spiegazione ce l’ha: i Decreti ministeriali, nello stabilire 10 ospedali di Primo Livello per la Regione Marche non hanno considerato il numero di Province bensì il numero di abitanti e della superficie in km quadrati. Due ospedali di Primo Livello vicinissimi sarebbero un grande spreco sia per il raddoppio delle attrezzature che per le ambizioni di medici di valore. Per tutti questi motivi due conti si rendono indispensabili:
ANCONA (escludendo il Torrette):
465.023 residenti in una superficie di 1963,21 kmq in 47 comuni. Tre ospedali, uno ogni 155 mila abitanti in 654 kmq.
PESARO:
354.139 residenti in una superficie di 2567,71 kmq in 50 comuni. Tre ospedali, uno ogni 118 mila abitanti in 856 kmq
MACERATA:
307.421 residenti in una superficie di 2779,31 kmq in 55 comuni. Due ospedali, uno ogni 153 mila abitanti in 1390 kmq
FERMO:
170.248 residenti in una superficie di 862,75 kmq in 40 comuni. Un ospedale, uno ogni 170 mila abitanti in 863 kmq
ASCOLI PICENO:
204.575 residenti in una superficie di 1228,19 kmq in 33 comuni. Due ospedali, uno ogni 102 mila abitanti in 614 kmq
Quindi 11 ospedali dei 10 possibili secondo lo Stato, senza contare Torrette e Inrca Osimo.
Uno in più. (O tre). Quale togliere? Purtroppo i motivi geografici indicano come più probabile la quasi dimezzata provincia di Ascoli Piceno: meno numero di abitanti per ospedale (102 mila contro i 170 mila di Fermo), meno kmq di superficie (614 contro 1390 di Macerata). Il minor numero di Comuni (33 contro i 55 di Macerata ma non credo che siano importanti per questo tipo di valutazione).
Potrebbe invece essere molto importante la distanza tra le varie strutture: conosco quella tra “Madonna del Soccorso” e “Mazzoni” (30 km di superstrada). Sarà compito della politica marchigiana convincere lo Stato a modificare il decreto ministeriale. Se ci riuscirà, ben venga. Anche se le ulteriori spiegazioni (Eccole) che il dottor Maffei ha appena pubblicato di seguito non lascia molte speranze.
DULCIS IN FUNDO: mi piacerebbe capire cosa pensano tutti coloro che non vollero l’ospedale unico per salvare il “Madonna del Soccorso”. Gli stessi che ogni giorno lanciano allarmi per come si sta smembrando, ultimo in ordine di tempo il problema della medicina d’urgenza. Fu un grande errore per il quale i sambenedettesi stanno leccandosi le ferite mentre gli ascolani ridono alle loro spalle. Per loro sì meglio Ascoli che Pagliare!
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Mi è venuto il mal di testa per seguire i vostri ragionamenti. Se quando si calcola gli ospedali totali si contano anche Torrette e Inrca, li devi contare anche quando fai i conti sul numero di ospedali x abitanti. Quindi Ancona ha 1 ospedale di primo livello ogni 93004 abitanti. Oppure gli ospedali sono 11. Inoltre se nella provincia di Ascoli rimanesse 1 solo ospedale si avrebbe, caso unico, 1 ospedale ogni 204.575 abitanti. Per non parlare delle distanze. La provincia di Ascoli con 1 solo ospedale sarebbe quindi ampiamente la più penalizzata. Fra l’altro, anche a parità di ospedali/abitanti/km2,… Leggi il resto »
Intanto ho fatto semplicemente i conti in riferimento a tredici ospedali mentre lo Stato ne prevede 10. Lei anche ha fatto i conti ma complicando le cose per quel che riguarda la nostra provincia. Scrive infatti che Ancona con 5 ospedali di primo livello ne avrebbe uno ogni 93.004 abitanti, quasi gridando allo scandalo. Eppure sono appena 9 mila in meno rispetto ai 102 mila dei due potenziali ospedali piceni di Primo Livello. Il ragionamento più giusto è che, per più motivi (distanza, turismo, abitanti, raggiungibilità che verrebbe migliorata ecc.) la costa dovrebbe avere un ospedale di Primo Livello più… Leggi il resto »
1. Dove avrei detto o fatto intendere che i 93000 per ospedale di Ancona sono uno scandalo? Anzi io penso l’esatto contrario. Ho semplicemente fatto notare che il ragionamento non era coerente: se proprio si deve togliere un ospedale è più logico mettere 2 ospedali di primo livello da 102.000 abitanti e passare da 5 a 4 ospedali in Ancona, piuttosto che avere 1 solo ospedale per 200.000 utenti, mentre gli anconetani si godono 5 ospedali da 93.000. In tal senso ribadisco che passare da 5 a 4 o da 3 a 2 è meno impattante che passare da 2… Leggi il resto »
Poi magari le rispondo in tutto. Per adesso le dico che Giulianova ha Teramo (ospedale quasi come il Torrette) a 20 km. Tutta la Regione perché ha specialità di secondo livello che altri ospedali non hanno. Gli attuali due ospedali hanno motivazioni valudissime per cui non scompariranno.
Poi che i motivi per cui due ospedali a 30 km di distanza non reggono le spese per attrezzature e personale medico e paramedico valido. Come più volte detto.
Il suo ragionamento non fa una piega, e rimarcherei di più l’insipienza dei sambenedettesi.
Ma va chi si risente….la Sig.ra Falco! più agguerrita di prima delle elezioni ma credo che non abbia ancora capito che anche la sua ultima scelta politica si stà rivelando un fallimento per la città di San Benedetto del Tronto e di conseguenza per l’ospedale.
La provincia di Ascoli un ospedale di primo livello lo ha già ed è il Mazzoni di Ascoli, forse in seguito si accorgerà dell’errore commesso ad ostacolare la locazione di Pagliare. Io purtroppo me ne sono reso conto troppo tardi perché inizialmente ero anche io contrario a questa scelta.
Molto onesto. Molti stanno seguendo la sua ‘strada’. Complimenti. Ma non capisco cosa centra la Falco con l’articolo
L’ho già detto che Claudio Maria Maffei non lo sopporto più? Vuole sostenere con presunti pesudonumeri quello che non è sostenibile. Il secondo Pronto Soccorso per accessi dopo Il Torrette è, forse meglio dire era, San Benedetto del Tronto. Artificiosamente e dolosamente costoro lo hanno ridotto così ed hanno anche il cattivo gusto, come la Casini ieri, di parlare.
BASTA
È la prima persona che pare non condividere quello che scrive il dottor Maffei. Il fatto che non lo sopporta è un suo problema. Se per lei Maffei ha il cattivo gusto di parlare le rinnovo il mio pensiero: lei è poco esperto di sanità e forse le da fastidio l’affermazione sacrosanta che sulla sanità marchigiana è prevalso più l’interesse personale-elettorale che quello comunitario come principale dovere di chi fa politica.
Non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere in questo caso i numeri.
Direttore,
Io non ho Facebok ma spesso guardo i consulti insieme a mia moglie che ha un profilo.
Le spiego , ho menzionato la Sig.ra Falco perché sul suo profilo personale dice l’opposto del suo articolo. Se mi sono sbagliato chiedo scusa
Nessun errore. Era una precisazione. Anzi la ringrazio per la segnalazione. Purtroppo si chiudono gli occhi anche di fronte a realtà evidenti. Vedasi lo spogliamento da me previsto del Mds. Perché la politica chiede un ospedale di Primo Livello a Sbt lo ha ben spiegato il dottor Maffei. Manovre politiche senza una logica che favorisca la comunità che dovrebbe tutelare.
ma per favore sostenete ancora che la quarta e quinta città delle Marche situate nei ‘poli’ opposti, uno montano e uno marittimo, debbano avere un unico ospedale di livello? Direttore mi sembra che qui tutto si parla ma non di Sanità Somigliano alle analisi che fanno gli analisti del marketing dei grossi gruppo della GDO… Certi dottori dovrebbero ribellarsi al fatto che sono costretti a fare i ragionieri e non pensare alle cure… invece buttano giù numeri come se si decidesse dove costruire “Cuore Adriatico” oppure il “Città delle stelle”… A proposito, per chi non conoscesse la vallata ma soprattutto… Leggi il resto »
“Per uno di Ripa, Carassai, Montefiore, Cupra: Primo livello Pagliare, Primo livello Fermo dove sarebbe più comodo spostarsi?” Peggio padre se è per loro più conveniente (come lo è rispetto ad Ascoli) andare a Fermo. Si sta dando la zappa sui piedi.”Se anziché pensare alle cure, volete parlare di numeri“, i numeri sono importanti per la razionalità delle attrezzature e per invogliare medici di valore.
Si informi con qualche medico, uno qualsiasi.
Il suo discorso è corretto. Già ora Montefiore e Carassai gravitano su Fermo, e la stessa cosa succederebbe per gli altri comuni come Ripatransone, Cupra se il baricentro dovesse spostarsi. D’altra parte gli ascolani, per la loro miopia e provincialismo che non ha pari in regione, sono riusciti a perdere mezza provincia, compresi comuni che gravitavano più verso di loro, come Amandola e Montefortino, che verso Fermo. Secondo me anche San Benedetto, insieme ai comuni costieri, avrebbe dovuto spingersi più verso il fermano, una realtà economica più dinamica ed imprenditoriale, che verso la derelitta Ascoli, lasciandola con i suoi comuni… Leggi il resto »