RIPATRANSONE – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 19 ottobre, da Progetto Paese, gruppo consiliare di minoranza di Ripatransone.

Purtroppo, e ce ne dispiace, ci troviamo nuovamente a lamentarci del comportamento della Giunta comunale e della maggioranza di Consiglio, circa l’illegittima convocazione dell’ultimo consiglio comunale. A nostro avviso, la suddetta convocazione è illegittima per non essere stata preceduta dalla riunione della conferenza dei capigruppo, come previsto dal 4 comma dell’art. 39 del D. Lgs 267/2000 che prevede testualmente che “il Presidente del Consiglio comunale o provinciale assicura una adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni sottoposte al consiglio”, come anche previsto dall’art. 5 del Regolamento per il funzionamento del nostro Consiglio comunale e dall’art 15 dello nostro Statuto, che richiama l’art. 39, testé citato.

Quindi, l’adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri comunali sulle questioni da sottoporre al consiglio comunale è prevista e assicurata ex legis. Noi dei gruppi Progetto Paese e Progetto Paese Info, non stiamo chiedendo la luna, che non ci compete, ma chiediamo il rispetto dei nostri diritti.

Orbene, nel Comune di Ripatransone il nostro diritto ad una adeguata e preventiva informazione non viene mai rispettato. E allora vorremmo chiedere al Presidente del Consiglio comunale se si pone mai la domanda: ma la conferenza dei capigruppo va convocata prima della convocazione del consiglio comunale?

Oppure se quando sottoscrive la convocazione del Consiglio comunale, risponde a logiche di partito che non le permettono di scegliere in libertà?

Il parere della conferenza dei capigruppo è un passaggio ineludibile, tanto più in vista dell’esame di documenti importanti, ad esempio, come quelli indicati nell’ordine del giorno per l’approvazione del conto preventivo o del conto consuntivo. Si risolverebbe, così, anche l’annoso problema della documentazione!

Dimentichiamo, checché ne dica il Segretario comunale, che la documentazione non è mai pronta o prodotta neanche per i consigli comunali, figuriamoci prima.

Con la conferenza dei capigruppo, non solo avremmo potuto discutere sui punti all’ordine del giorno, ma anche del giorno e dell’orario di convocazione. Infatti tenere un Consiglio comunale un giorno lavorativo come il mercoledì e per di più alle ore 13, sembra fatto apposta per non permettere a noi della minoranza di essere presenti, visto che lavoriamo tutti e 4 e un tale orario è per noi proprio inconciliabile, anche perché ultimamente, per un orario consono a tutti, si sceglieva di fissare il Consiglio alle ore 19.

Come mai si è scelto di tenere il Consiglio mercoledì 20 ottobre alle ore 13? A favore di chi? A favore di chi il nostro diritto all’informazione e il nostro diritto a partecipare viene sempre sacrificato? Noi non contiamo nulla?

Beh, potremo anche non contar nulla, ma vi ricordiamo che la legge ha inteso affidare alle minoranze consiliari rilevanti funzioni di controllo sull’operato di chi governa a garanzia dei concittadini amministrati.

E noi, ci siamo sempre stati, non ci siamo mai tirati indietro.