SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ stato il vescovo Carlo Bresciani in persona ad aprire la presentazione del libro sull’Asilo Merlini che si è tenuta, in via ufficiale, all’interno dell’istituto di via Leopardi. La sala riunioni della struttura era gremita di persone, ovviamente nel rispetto delle normative anti Covid, per assistere all’incontro che ha visto protagonisti, oltre a monsignor Bresciani, l’autore del volume, il giornalista Emidio Lattanzi, il presidente dell’asilo Alberto De Angelis e il professor Alessio Sperati psicologo, docente universitario e coordinatore pedagogico della Casa dei bambini.

Il Vescovo Bresciani ha fatto il punto della situazione sottolineando l’importanza delle scuole dell’Infanzia ma ha anche rilanciato l’allarme relativamente ai dati recentemente diffusi dall’Avvenire che ha parlato di 226 scuole materne chiuse, in Italia, al termine dello scorso anno scolastico. E’ quindi sceso nel dettaglio relativamente l’importanza dell’asilo Merlini: “Qui si svolge un’importante funzione sia per la socializzazione che di supporto ai genitori nel loro fondamentale ruolo educativo”.

Del libro hanno quindi parlato sia l’autore, Emidio Lattanzi, che il presidente dell’istituto Alberto De Angelis che hanno parlato della genesi di questa pubblicazione e di quali siano stati i presupposti che hanno portato all’idea di realizzare il libro che parla di una vera e propria istituzione della città con i suoi oltre 150 anni di storia. “Io vedo questa struttura come un ideale punto fermo intorno al quale San Benedetto è cresciuta e si è sviluppata – ha spiegato Lattanzi -. Perché chi nel lontano 1864 volle far nascere questa struttura lo fece credendo fortemente nella necessità di partire dai futuri cittadini, dai piccoli che, all’epoca, vivevano spesso e volentieri nell’abbandono e nel degrado. Quella visione rappresentò un importantissimo tassello nel percorso di crescita che ha portato un piccolo borgo di pescatori a diventare la città che viviamo oggi”.

Il libro, realizzato con la collaborazione del dottor Alfredo Calcagni, ripercorre la storia dell’asilo partendo proprio dall’anno della sua fondazione, inizialmente intitolato a Vittorio Emanuele II prese poi il nome dei coniugi Pietro Merlini e Teresa Camozzi. Proprio per volere di quest’ultima l’istituto ereditò tutta una serie di lasciti e di proprietà di grande valore.

L’incontro è stato concluso da una interessata conferenza del professor Alessio Sperati, psicologo, docente universitario e coordinatore pedagogico della Casa dei bambini che ha portato la propria esperienza di educatore sottolineando soprattutto l’importanza di un dialogo costante tra famiglia e insegnanti soprattutto in quel particolare momento della vita del piccolo: “E’ in questa fase – ha spiegato riferendosi al periodo che parte dall’età di circa due anni – che si formano gli schemi che bambine e bambini si porteranno dentro tutta la vita”.