FERMO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 14 ottobre, dalla Questura di Fermo.

Come promesso, venute meno le esigenze investigative, un altro colpo della Squadra Mobile fermana nel contrasto ai reati predatori. 

Il punto di partenza sono, ancora una volta, le specifiche attività di controllo a Lido Tre Archi come riportato nel comunicato di ieri relativo al sequestro di un panetto di sostanza stupefacente nel corso dei controlli nel quartiere costiero di Fermo, ma gli investigatori, nel contempo, hanno chiuso un’altra indagine che è durata pochi giorni ma che ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria per il reato di rapina di due nordafricani circa quarantenni gravitanti uno a Lido Tre Archi e l’altro a Porto Sant’Elpidio.

Ed è proprio nel Comune dedicato al Santo della speranza che è avvenuto il reato per il quale i segugi della Squadra Mobile hanno avviato e tempestivamente concluso le attività di polizia giudiziaria.

Pochi giorni fa, infatti, la Volante della Questura è intervenuta a Porto Sant’Elpidio a seguito dell’aggressione di un cittadino da parte di due stranieri.

Giunti sul posto, gli operatori hanno ricostruito gli eventi nel corso dei quali l’uomo, che si era recato nel proprio garage, aveva scoperto due individui che stavano asportando uno scooter di sua proprietà.

La vittima ha cercato di bloccarli ma i due soggetti lo hanno aggredito fisicamente per portare a compimento il reato e guadagnare la fuga, colpendolo con oggetti trovati nel locale, successivamente scappando di corsa per le vie della città senza il bottino desiderato.

Pochissimi gli elementi a disposizione per la loro identificazione anche a causa dell’immediata aggressione subìta, della furia dei due malfattori che non aveva consentito alla vittima di acquisire sufficienti elementi della loro fisionomia e per il parziale travisamento del loro volto.

Unica traccia lasciata sul posto, purtroppo inutile, un paio di occhiali, ma anche le attività della Polizia Scientifica svolte subito sul luogo del reato non hanno portato contributi utili per lo sviluppo delle indagini.

Ma i pochi elementi acquisiti nell’immediatezza dai poliziotti della Volante, prima che i ricordi potessero confondersi, sono stati sufficienti alla Squadra Mobile per indirizzare correttamente le indagini verso i due soggetti ben noti agli investigatori per caratteristiche fisiche e dinamiche criminali.

E dagli indizi si è passati, in breve tempo, alle prove della loro responsabilità.

Cristallizzato l’arco temporale del grave reato, sono state analizzate le immagini della videosorveglianza cittadina sulla quale l’Amministrazione comunale ha investito rilevanti risorse e che anche in questa occasione sono state fondamentali per incastrare i colpevoli.

I fuggitivi sono stati seguiti dal luogo del reato, i particolari del loro abbigliamento e alcune caratteristiche fisiche hanno permesso di dare loro prima un volto e poi una identità certa con la quale sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentata rapina aggravata.

Ancora un risultato positivo nel contrasto ai reati contro il patrimonio frutto della professionale sinergia operativa tra gli operatori della Questura.