SAN BENEDETTO –Far piovere sul bagnato, sparare sulla Croce Rossa, la quiete dopo la tempesta e così via? Niente di tutto questo. Almeno per me non lo è, e siccome un vecchio adagio riferito al giornalismo dice: la notizia non può attendere, non posso che darla.

Premetto che, a parte la misteriosa vicenda iniziata a maggio scorso e ancora in corso, mai chiarita da nessuno, tantomeno dal presidente Renzi, onestamente bisogna ammettere che la falsa partenza sul campo da gioco, anch’essa storica (unica nei primi 98 anni di Samb, nemmeno in serie B abbiamo perso le prime quattro partite), ha giustificazioni valide seppur si stia… esagerando.

La gara di oggi (0-2 contro i fratelli del Porto d’Ascoli) ha mostrato un aspetto diverso rispetto alle prime tre gare, oggi c’è stata differenza sul piano tecnico che nemmeno le assenze di due titolari come Lulli e Angiulli possono giustificare.

Nel frattempo si sta esagerando in due cose in particolare, nel numero di giocatori che giornalmente si sommano agli altri (la quantità non fa… gioco) ma in particolare negli spettacoli (vedi la stupenda presentazione delle maglie e altro) che poco si addicono al momento. Sia perché, se la Samb è bella ma non balla, servono a poco tantomeno a fare risultato, sia perché c’è ancora poco da festeggiare, per cui certi eventi assumono una valenza diversa da quella che la società vorrebbe.

La notizia eccola e, per come l’ho saputa e per la persona coinvolta, non la definirei un’operazione di sciacallaggio.

Nel caso malaugurato che la Sambenedettese si trovasse nella condizione di dover trovare un acquirente, ecco il nome: Piero Mariani, titolare di quattro supermercati Elite in Italia, insieme a Enzo Marini e Alessandro Perelli. Due dei quali a San Benedetto del Tronto e Grottammare.

Notizia non smentibile ma che potrebbe rivelarsi solo fumo se il progetto Renzi, non partito benissimo, decollasse:

1-dalla prossima gara di Nereto per quel che riguarda il campo di gioco

2– dopo la tanto desiderata (giustamente) conferenza stampa durante la quale Roberto Renzi riuscisse a sciogliere tutti i nodi che non lo fanno apparire oggi come il salvatore della patria. Se lo è e lo dimostrerà, tutti gli umori nei suoi riguardi cambierebbero da così a così.

Se invece continua a stare zitto o non riuscisse a convincere la città nella conferenza stampa, il suo cammino continuerà ad essere irto di ostacoli, quello strettamente calcistico il meno difficile da superare.

A proposito della conferenza stampa io ho già pronta la prima domanda: se c’è una cosa che non manca, visto il susseguirsi dei fatti, non è sicuramente la moneta. Giusto?