DIRITTI AL PUNTO – UNA RUBRICA DELL’AVVOCATO ANDREA BROGLIA
In queste settimane, il Garante della Privacy ha ricevuto molte richieste di chiarimenti a proposito di specifiche domande dei docenti o comportamenti volti ad acquisire, anche indirettamente, informazioni sull’avvenuta o meno vaccinazione, sia degli studenti (nella maggior parte dei casi minori) sia dei membri delle rispettive famiglie.
L’Autorità ricorda che, secondo il quadro normativo vigente, agli istituti scolastici non è consentito conoscere lo stato vaccinale degli studenti del primo e secondo ciclo di istruzione, né a questi (a differenza degli universitari) è richiesto il possesso e l’esibizione della certificazione verde per accedere alle strutture scolastiche. Per quanto riguarda i familiari, le amministrazioni scolastiche non possono trattare informazioni relative all’avvenuta o meno vaccinazione, ma limitarsi a verificare, mediante il personale autorizzato, il mero possesso della certificazione verde all’ingresso dei locali scolastici.
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Quadri normati vigenti letteralmente STRAVOLTI dalle subdole necessità di imporre, con la violenza generata dalla PAURA, ciò che non trova naturale ed elementare conforto nella logica e nel buon senso. Attuamente per la Centers for disease control (CDC), agenzia di salute pubblica statunitense, un VACCINO corrisponde a: “Un preparato che è usato per stimolare la risposta immunitaria del corpo contro delle malattie”. La definizione precedente, fino alla data del 21 agosto 2021 – preservata da Internet Archive – definiva il vaccino “Un prodotto che stimola il sistema immunitario di una persona per produrre l’immunità da una specifica malattia, proteggendo la… Leggi il resto »