Sono Alessandro Maria Bollettini, ho 25 anni e sono nato a San Benedetto del Tronto, città che amo.

Dopo aver ottenuto la maturità presso il nostro Liceo Classico Leopardi, cui sono ancora molto legato, ho intrapreso il mio percorso di studi presso la LUISS Guido Carli di Roma.

Qui ho conseguito la laurea triennale in Economia e Management con una tesi sullo sviluppo storico della Regione Marche e successivamente la laurea magistrale in lingua inglese in Management Entrepreneurship and Innovation, con una tesi sperimentale su un mio progetto imprenditoriale volto a ripopolare i borghi italiani.

Durante gli studi universitari ho lavorato come Team Manager nella Polisportiva Lazio e come giornalista nell’informazione locale, esperienza che mi ha permesso di iscrivermi all’Albo dei Giornalisti nell’estate del 2019. Attualmente lavoro come Financial Controller presso la Sidief S.p.A, ramo d’azienda di Banca d’Italia, di cui gestisce il patrimonio immobiliare.

Negli ultimi anni mi sono appassionato al dibattito politico, che ho sempre visto ed inteso come il luogo in cui individuare i problemi e le potenzialità di una determinata realtà, pensare a delle soluzioni e studiare una strategia per implementarle. Ed è in quest’ottica che ho deciso di candidarmi come consigliere comunale nella nostra città con i “Riformisti” a sostegno del Candidato Sindaco Paolo Canducci, che meglio di tutti gli altri incarna questa visione della politica.

Da ottobre dello scorso anno ho iniziato un approfondito lavoro di analisi e di redazione del programma insieme ai colleghi del partito di cui faccio parte da circa un anno, Azione di Carlo Calenda. Ci siamo riuniti più volte a settimana, virtualmente ed in presenza, ed abbiamo incontrato molteplici attori cittadini: dirigenti della Pubblica Amministrazione, Associazioni, Professori e professionisti degli ambiti più disparati, per avere un quadro della situazione oggettivo e per poter proporre delle soluzioni realistiche ed efficaci per queste elezioni comunali.

È da questo serio e meticoloso lavoro, durato numerosi mesi, che sono nate le proposte che comunico quotidianamente sui miei canali social, dove vi invito a seguirmi, per avere un quadro completo della nostra visione e delle mie idee apportate al programma:

  • Instagram: vota_bolle
  • Facebook: Alessandro Maria Bollettini Candidato Consigliere SBT (VotaBolle)

Immagino una San Benedetto innovativa ed attrattiva per 12 mesi all’anno, che implementi delle reali strategie per ottenere la tanto decantata destagionalizzazione; qualche idea?

Credo che San Benedetto abbia tutte le carte in regola per diventare una vera e propria Città Universitaria, infatti disponiamo di migliaia di appartamenti, che restano sfitti per almeno 10 mesi su 12 ogni anno, e di caratteristiche attrattive per il target degli studenti universitari: città a misura d’uomo, numerose attività commerciali e di entertainment, vicinanza al mare, infrastrutture sportive (anche se molte, come la Piscina Comunale, sono da riqualificare).

Dobbiamo predisporci per poter attirare nuove sedi distaccate, soprattutto dall’UNIVPM di Ancona, dall’Università di Camerino e dall’Università di Teramo, che vorrebbero investire su nuovi corsi ma non hanno gli spazi e la giusta attrattività per farlo.

Ho proposto il Palariviera come Polo Universitario; le sale cinema possono, con un investimento irrisorio, diventare delle perfette aule universitarie, basterebbe infatti dotarle di scrivanie per i Professori e di tavolini reclinabili per prendere appunti in platea, come già sperimentato efficacemente a Bologna. Questa proposta tra l’altro non preclude la possibilità di far sopravvivere il cinema, la cui attività si concentra solitamente negli orari serali infrasettimanalmente e poi nei fine settimana, periodi temporali in cui le attività accademiche sono tipicamente sospese.

Questa struttura dispone di una posizione strategica, capace di rivitalizzare l’intero quartiere di Porto d’Ascoli in caso di effettiva realizzazione, e di enormi spazi, che potrebbero essere sfruttati anche per creare sale lettura, una nuova Biblioteca Comunale che non costringa gli abitanti del quartiere a raggiungere il centro città, uffici e spazi di coworking.

Già, perché San Benedetto potrebbe puntare sulla nicchia dei nomadi digitali, centinaia di migliaia di lavoratori, mediamente giovani, che stanno fuggendo dalle città e dall’estero per lavorare da remoto in località più piccole, meno costose e con un’alta qualità della vita. Basterebbe offrirgli degli spazi in cui poter lavorare in smartworking e delle decenti infrastrutture digitali per attirarli in città e creare valore nel territorio.

A proposito di infrastrutture digitali e connettività, San Benedetto deve diventare una Smart City. Non si tratta di un facile intervento ma di una strategia integrata che vada ad impattare su ogni sfera dell’amministrazione pubblica: dalla gestione della macchina comunale alla gestione dei rifiuti, dalla sicurezza al supporto alla viabilità ed alla mobilità; in cinque anni si può cambiare radicalmente la città grazie alle nuove possibilità che tecnologie e intelligenza artificiale ci offrono.

San Benedetto è una città piccola e densamente popolata, deve dunque sfruttare al massimo ogni spazio pubblico di cui dispone per offrire ai propri cittadini una qualità della vita accettabile. In quest’ottica rientra il recupero dell’alveo del torrente Albula.

Durante l’inverno ho allestito personalmente un team di giovani architetti, ingegneri, agronomi, dottorandi e ricercatori di UNIVPM, Politecnico di Milano ed Università di Bologna, che hanno predisposto una strategia di intervento atta a restituire questo asset alla città, rendendolo un luogo verde, accessibile, sicuro e connesso con il resto del tessuto cittadino, con percorsi pedonali e ciclabili che connettano Ponte Rotto, Sant’Antonio e Marina Centro al lungomare e ai parchi del centro città. Lo stesso team ci ha aiutato nella redazione di un Bici-Plan, una strategia di investimento su nuove piste ciclabili che connettano sia longitudinalmente, sia latitudinalmente, i principali punti di interesse della nostra città.

Una parte importante del nostro programma ruota attorno al concetto, centrale, di sostenibilità. Ho deciso di sposare questo concetto lanciando personalmente una campagna ambientalista: pianterò infatti un albero per ogni voto che riceverò alle prossime elezioni comunali, tramite la piattaforma Plant for the Planet, che vi invito a visitare per sensibilizzarvi sul tema.

Senza nulla togliere ai miei coetanei, sono stufo di leggere che andremmo votati perché siamo giovani.

I voti vanno alle persone in quanto tali, alle idee in quanto tali, ai valori in quanto tali.

Certi concetti, certi principi, non hanno età; e loro, soltanto loro, devono essere valutati.

Vi chiedo dunque di non guardare la mia carta di identità e di valutare invece razionalmente ciò che propongo; San Benedetto deve risvegliarsi dal torpore ed iniziare a correre.

Io ci sono, e voi?

  • #VotaBolle
  • #CanducciSindaco
  • #ChiVotaBollePiantaUnAlbero