Sono Aurora Bottiglieri, candidata sindaca alle elezioni comunali di San Benedetto per la coalizione di centro sinistra formata da Partito Democratico, Nuovi Orizzonti Sambenedettesi e Articolo Uno.

Di professione sono una pediatra e, come tale, ho avuto in cura numerose famiglie della nostra città. Sebbene non abbia mai praticato la politica, credo che ogni giorno un professionista della salute compia delle scelte per cercare di migliorare la vita delle persone. Allo stesso modo, credo che un politico sia chiamato a prendere delle decisioni per il bene della città e dei cittadini.

Da sempre, ho partecipato a numerose iniziative a sostegno della famiglia, dei più deboli, degli emarginati, perché da sempre ho a cuore il benessere delle persone e delle cose che mi circondano.

Perché ho scelto di accettare questa sfida?

Perché ho pensato che fosse giunto il momento di dedicarmi al bene comune in modo ancora più appassionato e organizzato, insieme a coloro che mi sono vicini e che mi sostengono e insieme a tutti i cittadini e le cittadine. Ho capito che dovevo smettere di stare dalla parte di chi si lamenta e critica le inefficienze del sistema senza cercare di fatto alternative concrete. Ho pensato che fosse arrivata l’ora di dedicarmi attivamente e in prima persona alla nostra città, prendendomene cura con lo stesso impegno con il quale sono vicina ai miei piccoli assistiti e alle loro famiglie.

Qual è la mia idea di città?

La San Benedetto che sogno è una città inclusiva. Da sempre ho preso parte a progetti volti all’inclusione sociale. Ora ho la possibilità di gettare le basi per una città in cui, nella piramide delle priorità, il vertice sia occupato dai diritti sociali. Essi saranno garantiti attraverso l’attuazione di politiche mirate al sostegno delle fasce più deboli e bisognose, affinché tutti trovino il proprio posto all’interno della società.

La San Benedetto che sogno è una città attenta all’ambiente. Innovazione, servizi pubblici efficienti, integrazione tra imprese, cittadini e associazioni: questi i passi da muovere verso una realtà che sia costantemente volta al beneficio di coloro che la abitano, la vivono, la amano.

La San Benedetto che sogno è una città vicina ai cittadini. Ciò che auspico è un completo abbattimento delle barriere che separano le istituzioni dalla società civile. Questo muro solido seppure invisibile, fatto di decisioni poco trasparenti prese da un gruppo di pochi, sarà buttato giù attraverso uno scambio continuo di idee, di opinioni, di pensieri. In poche parole, attraverso la partecipazione e l’ascolto. Sì, perché se c’è una cosa che ho imparato dalla mia professione, è che l’ascolto è il primo strumento che permette di comprendere i problemi e le esigenze delle persone, trasformandole in soluzioni e opportunità.

 

Per realizzare tutto questo, indispensabile sarà il sostegno della mia coalizione, di coloro che mi sono stati vicini in questi mesi, di chi sceglierà di fidarsi di me e di tutti quelli che, come me, hanno a cuore il bene comune. È solo uniti – e forti di questi ideali – che riporteremo San Benedetto in alto al posto che merita, che tutti noi cittadini e cittadine meritiamo.

Prendiamoci cura della città. Facciamolo Insieme.