TERAMO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione il 18 settembre, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo.

I Carabinieri della Compagnia di Teramo, nel quadro del costante impegno dell’Arma a tutela delle fasce più
deboli della popolazione, hanno eseguito due misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Teramo
entrambe per il delitto di atti persecutori previsto e punito dall’art. 612 bis del codice penale.

Nel primo caso si tratta di un uomo di Teramo di anni 38, gravato da precedenti specifici, nei cui confronti è
stata eseguita un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere poiché responsabile di atti
persecutori nei confronti di una donna di cui si era invaghito. L’arrestato era già sottoposto al regime degli
arresti domiciliari per lo stesso motivo, ma ciò non gli aveva impedito di minacciare attraverso i canali social
la vittima e i testimoni che avevano riferito ai carabinieri le circostanze utili a ricostruire la vicenda attinente
i pregressi atti persecutori. Proprio per tali motivi i Carabinieri hanno prelevato l’uomo dall’abitazione in cui
scontava gli arresti domiciliari, per condurlo nel carcere di Lanciano, dove attualmente si trova a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nel secondo caso invece, a seguito della richiesta di aiuto da parte di una donna di Teramo, i Carabinieri
della Sezione Operativa hanno celermente svolto tutti gli accertamenti del caso, appurando che l’uomo, un
41enne del luogo, già conosciuto alle forze dell’ordine, nel periodo intercorrente tra il giugno e l’agosto 2021,
reiteratamente ed anche utilizzando i canali social, ingiuriava, minacciava e molestava la sua vittima, a cui in
passato era legato da una relazione sentimentale, provocandole stati d’ansia e paura ed ingenerando in lei
un fondato timore per l’incolumità propria e della famiglia. Tali atti persecutori avevano il loro culmine
pochi giorni fa, quando l’uomo danneggiava l’autovettura in uso alla sua vittima che era parcheggiata a
Teramo nei pressi della sua abitazione, con profondi graffi lungo tutta la fiancata.

La ricostruzione degli eventi così come riferiti dalla vittima ha trovato piena conferma negli accertamenti
svolti dai Carabinieri della Compagnia di Teramo. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Teramo, che concordava con le risultanze investigative dell’Arma, indagava l’uomo e rimetteva al Giudice
per le Indagini Preliminari la richiesta di emissione di una misura cautelare nei suoi confronti, prontamente
accolta dal Gip, che disponeva nei suoi confronti il “divieto di avvicinamento a meno di un chilometro dalla vittima e
dai suoi famililiari.