SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito due note giunte in redazione in questi giorni da Usb Marche.

Usb AV5 e Usb federazione provinciale Ascoli Piceno denuncia la SITUAZIONE DI CRITICITA’ REPARTO DI CHIRURGIA PLESSO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO in particolare e di tutti le Uo Chirurgiche nei due Presidi ospedalieri
La scrivente Organizzazione Sindacale USB. nonostante l’incomprensibile atteggiamento di chiusura dimostrato, anche recentemente, da codesta Direzione Generale, interviene per salvaguardare gli interessi dei lavoratori e dell’utenza di questa Area Vasta 5, specificatamente per il reparto di Chirurgia dell’Ospedale di San Benedetto.

Tale unità operativa trasformata in un “coacervo” di specialistiche chirurgiche (ortopedia, chirurgia generale, orl) nonostante le promesse di apertura di un nuovo reparto di Ortopedia a sé stante, conta una presenza media di circa 29 pazienti, con un tasso di ricoveri e dimissioni molto alto. Caratteristica dell’AV5 dato che stesse condizioni vivono i lavoratori e degenti del Presidio di Ascoli nei due reparti chirurgia e ortopedia visto che il reparto di Urologia è inspiegabilmente chiuso.

La mancanza di personale ha generato e continua inesorabilmente, a procurare una condizione lavorativa inaccettabile. Questa situazione danneggia non solo i lavoratori ma anche i pazienti perché incide negativamente sulla qualità delle prestazioni rese.
Non è possibile che per una media di 11/12 pazienti operati, vi siano solo 2 unità infermieristiche ed una Ausiliaria, che si debbono occupare della raccolta dei parametri vitali, della terapia, nonché di tutte le altre attività preminenti. Da diversi studi si è evidenziato che per ridurre al minimo il rischio clinico e per poter erogare un’assistenza di qualità il parametro infermieri\Pz deve essere di 1 infermiere ogni 6 Pz,

Ancora. La carenza di personale sanitario OSS ed ausiliario rischia di compromettere i normali livelli di assistenza oltre a aumentare il rischio. Le esigue assunzioni di personale effettuate si sono dimostrate insufficienti e la carenza ancora a oggi non è stata colmata. Anche su questo il Direttore Asur non ha proferito parola e non ha dato risposte! Questa è la realtà dei servizi: il Direttore Asur può anche non rispondere ma deve occuparsi e preoccuparsi delle condizioni di lavoro del proprio personale dipendente e delle condizioni che i cittadini e dell’assistenza erogata. La politica deve conoscere e valutare se il Direttore Asur e tutta la Dirigenza Av5 è ancora in grado di gestire e erogare una Sanità pubblica di qualità.

Tutto quanto su esposto sta causando un lento ma inesorabile decadimento della sanità pubblica e della qualità dei servizi erogati.
Ad assicurarli, infatti, ancora oggi è solo lo spirito di sacrificio dei lavoratori, che quotidianamente si impegnano nonostante le discutibili scelte di riorganizzazione aziendale e regionale. Oltre a veder calpestati Diritti economici giuridici, e al non rispetto come lavoratori come si è palesemente visto nella sede prefettizia di Ascoli. Queste gravi criticità sì ripercuotono negativamente nel contesto lavorativo: gli operatori sanitari subiscono aggressioni e conseguentemente, denunce per “responsabilità” e deficienze di sistema. Rappresentiamo come Usb da anni e nell’attuale stato di agitazione del personale del comparto sia stato evidenziato, uno dei punti a cui il Direttore Asur nel tentativo di Conciliazione non ha dato risposta alcuna il problema della “cronica carenza di personale”, con tutti i disagi conseguenti, dall’aumento dei carichi di lavoro al quasi certo aumento del rischio clinico degli infermieri, fino al diritto negato alle ferie.

Queste condizioni inaccettabili si riscontrano in molte se non tutte le UO dei due presidi ospedalieri e in tutta l’AV5.
Usb con la presente chiede la proroga dei Precari in essere e le assunzioni stabili di infermieri e OSS dalle graduatorie sia concorsuali che di mobilità intra e extra regionale. Per tutto quanto sopra esposto, questa organizzazione sindacale Usb DIFFIDA AI SENSI DELL’ART. 2087 CODICE CIVILE gli organi in indirizzo, a prendere immediatamente provvedimenti onde evitare gravi condizioni di rischio clinico per i pazienti, gravi compromissioni del benessere psicofisico degli operatori.
Restiamo in attesa di risposte concrete a tale istanza nei tempi previsti dalla legge 241/90 e s.m. e i.

È ufficiale, carta canta! L’Asur il 2 settembre, il giorno dopo aver fatto scena muta davanti al Prefetto negando risposte ai lavoratori dell’AV5, ha pubblicato una Determina riguardo alle Peo 2020 per i lavoratori della Direzione generale!

Il 1° settembre, davanti al Prefetto, il direttore Asur Nadia Storti non ha risposto alle rivendicazioni dell’Usb tra cui le Peo, sia 2019 ancora non assegnate, che 2020. Su queste ultime l’Asur ha da sempre sostenuto che non era più possibile assegnarle perché non era stato siglato l’accordo e relativo Avviso entro il 2020! Ma adesso, per incanto, quello che ai lavoratori AV5 è sempre stato negato, è stato concesso ai dipendenti della Direzione Generale Asur! Allora “si può fare”.

Riteniamo che l’ennesimo schiaffo ai 2000 lavoratori dell’AV5 non possa cadere nel silenzio e rimanere impunito! Lotteremo come sempre perché tutti ottengano gli stessi diritti. Auspichiamo, come tutti i lavoratori, che questo schiaffo svegli chi finora si è speso più per contrastare le legittime rivendicazioni dei delegati Rsu Usb, e si attivino anche loro per ottenere le Peo 2020 negate ai lavoratori AV5.

La Determina del Direttore Asur del 2 settembre prova il senso di irresponsabilità e il totale disprezzo delle regole e del rispetto dei lavoratori. Il direttore Storti e tutta la Dirigenza Asur dovrebbero semplicemente dimettersi.

In ogni caso chi ha responsabilità politiche, oggi più di ieri, come l’Assessore alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini dovrebbe seriamente valutare un loro licenziamento, per il rispetto che si deve ai lavoratori della Sanità!

Usb continuerà la mobilitazione e la lotta a tutela dei lavoratori, stanchi e indignati da una dirigenza che smentisce se stessa, perché quello che valeva per i lavoratori AV5 non vale per i lavoratori della Direzione Generale Asur. Figli e figliastri, lavoratori di serie C e lavoratori di serie A.

I lavoratori AV5 non chiedono altro che il rispetto dei propri diritti della dignità e del salario adeguato a quanto dato e continuano a dare con abnegazione professionalità e passione.