SAN BENEDETTO – Una storia sempre più infinita quella che stanno vivendo i tanti appassionati della Sambenedettese.  Almeno tre società rifiutate dalla Figc e tutte per motivi precisi. Prima quella di Roberto Renzi, poi quella di Bucci perché, secondo Gravina e C., non dava sufficienti garanzie mentre le aveva secondo il sindaco Piunti che non ne ha azzeccata una.

Tanto che la decisione del Comune di San Benedetto fece infuriare la cosiddetta cordata locale che aveva l’appoggio di Franco Fedeli, che si era deciso a riprendere la Samb dopo averla data incautamente a Domenico Serafino. Forse aveva visto bene la prima volta quando mi disse: “Serafino chi, quello del film di Celentano?”.

Magari con i locali e Fedeli la Figc avrebbe dato il lasciapassare per la serie D. Ma anche qui la giunta Piunti ha dimostrato una sorta di incompetenza che non lascia prevedere un futuro migliore, nel caso i cittadini sambenedettesi la confermassero. Nella politica del clientelismo sempre più imperante tutto è possibile.

L’ultima sentenza del Tar infatti fa capire che prima di fare un Bando pubblico ci si doveva accertare che nessun altro era intenzionato a rilevare la società rossoblu. L’intromissione di Renzi, al quale il Tar ha riconosciuto la prelazione, ha praticamente reso impraticabile la scelta del Bando che aveva dato ad alcuni esperti la possibilità di scegliere il gruppo più accreditato. Fu scelto Manolo Bucci ma Gravina lo ritenne non idoneo all’acquisto. Insomma errori su errori.

Adesso perlomeno abbiamo le idee chiare e cioè che Renzi ha la facoltà di iscrivere la Sambenedettese come 18a squadra del girone F di serie D. Se non dovesse riuscirci, il suo posto lo prenderebbe una squadra oggi in Eccellenza.

Sembrava scontato che l’As Sambenedettese di Renzi, coadiuvato, suggerito e voluto da Walter Cinciripini e da Italo Schiavi, farà giocare i nostri colori in Quarta Serie, quindi nella categoria superiore a quella riservataci nelle due precedenti esclusioni dal calcio professionistico. Il passo per tornarci sarebbe piccolo, uno solo.

Purtroppoè molto meno scontato dopo aver saputo da persona esperta nel campo giudiziario e federale “La federazione poco fa ha comunicato al sig. Renzi e per conoscenza al signor sindaco che per l’iscrizione è necessario: 1) indicare come si intende definire la posizione debitoria contributiva 2)  versare fondo perduto di 350 ml euro 3) versare tassa iscrizione 50 ml euro 4) pagare emolumenti giocatori scorso anno per 140 mila euro rimasti scoperti 5) presentare dettagliato piano finanziario prossimo triennio

Se così fosse le speranze sarebbero vicino allo zero.

E qui mi torna in mente una mia frase di qualche giorno fa “il presente è meno importante del futuro”. E sì perché, se insieme alla ‘promozione’ in serie D, si considererà con leggerezza la nuova proprietà, il rischio di aver perso altro tempo per la vera e definitiva… resurrezione, è molto alto. Credo che questo sia il pensiero unanime di tutta la città, non solo dei tifosi e degli sportivi in genere. Fino a prova contraria.

Concludo con l’avviso che sto per trascrivere un’intervista che potrebbe risultare l’uovo di Colombo.