SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nicola Baiocchi, presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” qualche giorno fa ha inviato alla nostra redazione un comunicato stampa relativo alla Pediatria dell’ospedale di San Benedetto, secondo la sua opinione “vergognosamente sottodimensionata in tutti i sensi”.

Ieri, lunedì 6 settembre ci è arrivata la risposta del Direttore della Pediatria del Madonna del Soccorso Ermanno Ruffini, il quale affermava che la Pediatria dell’ospedale di San Benedetto è “cresciuta in quantità e qualità”.

Oggi, martedì 7 settembre, Nicola Baiocchi ha mandato degli ulteriori chiarimenti, che riportiamo.

“Il dottor Ruffini, Primario di AV5 di Pediatria, in risposta alla nostra ultima nota ha affermato che sotto la sua accorta gestione il reparto di Pediatria sarebbe cresciuto. Ha anche lamentato di non essere mai stato contattato dal Presidente del Comitato ‘Salviamo il Madonna del Soccorso’.

Riteniamo opportuno fare alcune precisazioni. Il primo ottobre 2019, quasi due anni fa, apparve sulla stampa online un articolo nel quale si prospettava un solo punto nascita per Ascoli e San Benedetto, in quanto ritenuto di primaria necessità. Il direttore di Area Vasta 5 e il Primario di Pediatria precisavano, al contempo, che non c’era nell’immediato questo rischio: però non avevano dubbi. Mancando mezzi e medici, i due reparti “sarebbero stati da accorpare già domani”. Abbiamo pochi dubbi su quale dovesse essere il reparto da sopprimere. Basta dire che già nel 2019, prima del Covid, nonostante il Madonna del Soccorso contasse più molte nascite del Mazzoni, quest’ultimo disponeva di più posti letto, più medici e più infermieri. Del resto è lo stesso primario che ebbe a sostenere che in una Pediatria “non è il numero di nati che stabilisce il numero di posti letto”. Il 16 ottobre 2019, il dottor Ruffini scrisse sulla stampa: «La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che cercano informazioni autentiche e spero di non leggere più queste polemiche inconcludenti e tendenziose»: un modo di esprimersi che ci fa tornare alla mente le accuse di procurato allarme di un ex consigliere regionale.

In un nostro successivo articolo dell’8 luglio 2020, dedicato principalmente alla Neonatologia, ricordammo che avevamo già pubblicamente chiesto, a ottobre, al dottor Ruffini un appuntamento per discutere dei dati, ma che lui non ci aveva mai invitato a confrontarci. Chiedemmo quindi per la seconda volta, ancora pubblicamente, non solo di poter interloquire con lui ma anche di poter prendere visione di un certo documento che definimmo “fuori da ogni regola conosciuta” per poter valutare la situazione della Neonatologia su basi concrete. Dopo più di un anno da questo secondo articolo, ci stupisce constatare che il dottor Ruffini ci accusi adesso di non averlo mai consultato.

Inoltre per quanto riguarda l’organizzazione dei due reparti, egli si guarda bene dallo spiegarci per quale motivo la neonatologia sia stata istituita nell’ospedale dove ci sono meno nascite; nulla dice relativamente alla fantomatica distinzione tra una patologia neonatale di primo livello A e una di primo livello B, di cui non si ravvisano tracce nei documenti regionali o nazionali. E ancora nulla dice sui dati che abbiamo esposto nel nostro ultimo comunicato ma si limita ad affermare che “In conclusione i dati sopra riportati dimostrano che la Pediatria di San Benedetto del Tronto in questi anni è cresciuta in quantità e qualità”. Aggiunge anche: “Fino al mio arrivo all’Ospedale di San Benedetto del Tronto non esisteva strutturalmente una Patologia Neonatale”. A noi risulta invece che due letti di neonatologia fossero stati riattivati già nell’autunno del 2016, quando ci pare il dottor Ruffini non fosse neppure Primario facente funzione in AV5.

Poniamo al dottor Ruffini queste domande in modo pubblico, per la terza volta, perché ci sembra doveroso che i cittadini siano realmente informati sulla reale disposizione al confronto da parte di determinati interlocutori, che sono sempre pronti ad accusarci di denunciare falsità, così come sono pronti ad intestarsi meriti non propri. Gli chiediamo per l’ennesima volta di convocarci nel suo studio o, se preferisce, in pubblica piazza, ma con dati alla mano su nati, medici, posti letto, infermieri, percentuali comparative, tutti basate su documenti ufficiali dell’AV5: come quelli che abbiamo noi. E, già che c’è, ci potrà spiegare come mai proprio ieri, giorno del suo articolo, ci dicono sia stato aumentato il personale infermieristico della Pediatria del Mazzoni di altre sei unità”.