SAN BENEDETTO – Per una decisione nostra abbiamo deciso nei giorni scorsi, o meglio da più di un mese, di riportare solo notizie concrete ed ufficiali su ciò che sta avvenendo intorno alla nostra beneamata Sambenedettese Calcio. Perdendo qualche clic facile facile ma ritenendo che ne valeva la pena per il bene dei colori rossoblu oltre che per non alimentare la confusione a danno della tifoseria.

C’era stata anche prospettata un’intervista esclusiva e dettagliata da parte di chi è intenzionato a rilevare la società per rendere meno drammatico il danno procurato da Roberto Renzi e dal sindaco Piunti o chi per lui. Abbiamo ritenuto più giusto rinviarla a quando i giochi saranno finiti e Bucci potrà parlarci da proprietario della SSD Sambenedettese 1923.

Prima però vorrei fare un passo indietro, dopo aver ascoltato la domanda fatta dal ‘nostro’ Walter Del Gatto al sindaco Pasqualino Piunti. “Signor sindaco perché non ha chiesto preventivamente ai concorrenti per l’asta fallimentare, la valutazione del loro patrimonio economico? Perché lo sta facendo solo adesso?” Aggiungo io: nella speranza che non si sia fatto ingannare per l’ennesima volta (un Primo Cittadino non può permetterselo), le sono bastate le parole di Renzi prima di entrare nell’ufficio del notaio “Se servirà posso arrivare anche ad un milione di euro…”?

Devo ripetermi ma il mio più grande rammarico è proprio quello e cioè che si sia persa una grande occasione  con Kim Dae Jung al quale Renzi ha tolto la possibilità di prendersi la Samb e dimostrare le proprie intenzioni. Il patrimonio del coreano è testimoniato da visure concrete e dimostrabili.

L’unica eventualità che mi farebbe cambiare idea è un’ipotesi assurda (ma sono fedele al detto ‘Tutto è possibile’), cioè che i 540 mila euro li abbia dati il coreano a Roberto Renzi per liberarsi definitivamente di un peso e quindi di un futuro molto arduo e complicato, non solo economicamente. Sono abituato a non ‘scartare’ niente anche se l’ipotesi è remota, molto remota, forse nemmeno pensabile.

Secondo me, invece chi non ha il rammarico di quello che potenzialmente avrebbe potuto fare Kim, o non capisce o ama la Samb solo per interessi personali più o meno grandi. Io ce l’ho, seppur con l’assurdo distinguo di cui sopra.

Tornando all’attualità, ho brutti pensieri per quel che riguarda l’ammissione in serie D: non ottenerla non sarebbe solo una tragedia ‘passeggera’ ma la FINE DI UNA STORIA.

I ricorsi estremi dell’AS Sambenedettese del presidente Renzi (ho già detto che non gli si può impedire di perseguire i suoi interessi in un Paese democratico) potrebbero concludersi il prossimo 6 settembre e magari anche dopo (a Bruxelles?). La SSD Sambenedettese 1923 di Manolo Bucci potrà sapere sei giorni (31 agosto) prima se la sua domanda verrà accettata o no.

Mettetevi nei panni della Figc che, da quello che so, farebbe del tutto per non far scomparire la SSSSSS (SocietàSportivaSambenedetteseSempreSenzaSoldi come si diceva una volta della Stella calcistica della Regione Marche). La ragione, però, potrebbe far dire di no a Bucci, se non per altri motivi, perché verrebbe a trovarsi nella scomoda situazione di aver anticipato il responso negativo del ricorso al Tar di Renzi (che vorrebbe lui la serie D). Con l’accettazione del ricorso, infatti, la città di San Benedetto del Tronto avrebbe tre squadre in Quarta Serie.

Nello scrivere ‘terza squadra in D’ mi è venuta in mente la scappatoia con la quale la Figc potrebbe chiudere la Partita, nella malaugurata ipotesi della bocciatura di Renzi e Bucci: “Si sono fuse in una sola società squadre di paesi limitrofi, l’ultimo esempio Ancona e Matelica, non vedo perché non potrebbe succedere tra tifosi imprenditori sambenedettesi e quelli altrettanto tifosi come loro della SSSSSS, che hanno conquistato con un quartiere della città, la serie D, oggi ambitissima a San Benedetto del Tronto?”

Una soluzione però soltanto apparentemente (per più motivi) logica anche se la SSSSSS è nata dalla fusione di tre club cittadini. Ci risulta infatti che il presidente del Porto d’Ascoli Calcio, Vittorio Massi,  abbia detto ad un amico di non essere stato mai contattato per una potenziale fusione tra colori biancocelesti e rossoblu. Se Massi vuole smentire siamo a sua disposizione.

Ai posteri l’ardua sentenza.