FERMO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, giunto in redazione il 23 agosto, dalla Questura di Fermo

L’attività di informazione degli organi di stampa, soprattutto quelli locali, oltre a rappresentare le situazioni di uno specifico territorio e gli avvenimenti che lo caratterizzano ha certamente insita una valenza di pubblica utilità per allertare i lettori in merito ad evenienze di interesse collettivo.

Un servizio necessario, indispensabile, che è principalmente indirizzato ai diretti fruitori ma che conta anche sul loro passaparola per coinvolgere ed avvisare le persone che non acquisiscono direttamente le notizie dalla lettura dei giornali, su carta ovvero on line, o dalla visione dei programmi televisivi.

Analogamente l’attività di comunicazione della Polizia di Stato, oltre a mettere in evidenza lo svolgimento delle operazioni di prevenzione e repressione dei reati nelle aree di competenza ed i risultati conseguiti, per la stessa natura di servizio alla collettività propria dell’Istituzione, è finalizzata ad allertare la cittadinanza sulle situazioni di pericolo che sono presenti in determinate località.

È il caso di alcune truffe, o tentativi di truffa, che sono stati perpetrati ieri sul litorale fermano da parte di due donne, quasi certamente delinquenti seriali itineranti sul territorio nazionale le quali, dopo aver “professionalmente” acquisito specifiche informazioni sulla vittima da colpire, hanno portato a termine il loro reato o tentato di farlo.

La vittima, nel primo caso, è un anziano di Porto San Giorgio il quale ha ricevuto la visita di due donne benvestite, dai modi affabili, che si esprimevano con un accento marchigiano le quali hanno dichiarato all’anziano di essere amiche del figlio, in quel momento assente dall’abitazione nella quale conviveva con il genitore.

Del figlio, che hanno dichiarato di conoscere da tempo, hanno pronunciato il nome di battesimo come anche quello della moglie e dei figli, nipoti della vittima; all’anziano le due truffatrici hanno detto di avere un appuntamento con il figlio per una non meglio precisata incombenza.

Fidandosi delle loro dichiarazioni e per non lasciarle in strada sotto il sole, l’uomo le ha fatte entrare nell’appartamento e dopo alcune chiacchiere generiche una delle due ha chiesto la cortesia di poter fruire dei servizi igienici mentre l’altra ha chiesto cortesemente un bicchiere d’acqua.

La manovra distrattiva, frutto certamente di esperienze pregresse, ha permesso alle due truffatrici di colpire indisturbate; infatti dopo pochi minuti di attesa le due donne hanno ringraziato l’uomo per le gentilezza e dichiarato che sarebbero tornate in serata per incontrare il figlio.

Ma all’uscita dall’appartamento l’anziano si è accorto che dal borsello sul mobile dell’ingresso era scomparso il portafogli contenente alcune centinaia di euro oltre a documenti personali e carte di credito.

Preoccupato per quanto avvenuto, ha telefonato al figlio il quale è tornato subito a casa e dopo un breve controllo ha scoperto che anche nella stanza da letto, vicino al bagno, erano state asportate alcune banconote, gioielli di valore economico ma soprattutto affettivo e documenti che erano conservati nel primo cassetto di un comò nel quale era riposto anche un altro portafogli contenente denaro contante e documenti personali.

Il valore totale di quanto asportato supera i 3 mila euro.

Gli operatori della Polizia di Stato della Volante sono intervenuti sul posto ed hanno effettuato il sopralluogo con i colleghi della Polizia Scientifica per la ricerca di tracce lasciate dalle due truffatrici; malgrado pochi elementi a disposizione, hanno avviato le indagini per la tentare di identificarle.

Sono forse le medesime che, nella stessa giornata di ieri, hanno suonato ai campanelli di altre abitazioni di Porto San Giorgio ricevendo secche risposte negative che le hanno costrette ad allontanarsi prima dell’arrivo delle Forze di polizia.

La Polizia di Stato, nel rappresentare il modus operandi dei delinquenti seriali dediti alla commissione di truffe, rinnova l’invito alla massima attenzione nei confronti di sconosciuti che, millantando la conoscenza di componenti del nucleo familiare della vittima acquisita nel corso di mirati appostamenti o chiedendo informazioni sul posto, riescono a carpire la fiducia di persone, soprattutto anziane, per poi fare razzia in brevissimo tempo di ogni oggetto di valore. In questi casi non si deve assolutamente consentire loro l’accesso nello stabile o nell’appartamento e bisogna contattare immediatamente il numero di emergenza 112 per consentire alle Forze di polizia di assicurare questi delinquenti alla giustizia.