Di Claudio Maria Maffei

Ogni giovedì l’European Centre for Disease Prevention and Control, una specie di Istituto Superiore di Sanità Europeo, pubblica una mappa in cui colora di un volte diverso le varie Regioni europee a seconda del rischio di diffusione del COVID-19. I colori sono quattro: verde, arancione, rosso e rosso scuro. Il rischio cresce dal verde al rosso scuro. Le Marche ieri nell’ultima mappa aggiornata alle ore 23.59 erano rosse, unica Regione oltre a Toscana, Sicilia e Sardegna. Vediamo perché.

In zona  rossa ci finiscono le Regioni con una frequenza di nuovi casi nelle ultime due settimane tra 75 e 200 ogni 100.000 abitanti e una percentuale di tamponi positivi superiore al 4%. Le Marche hanno avuto una incidenza nelle due settimane considerate di 89,312 casi ogni 100.000 abitanti e hanno avuto una percentuale alta di  campioni positivi e cioè del 7,4%, un dato altissimo.

L’incidenza dei nuovi casi  è salita nelle Marche perché il programma vaccinale non è ancora stato completato, perché le attività di contact tracing non sono abbastanza efficaci e perché le persone non hanno adottato comportamenti adeguati. Strano invece il dato sulla percentuale di campioni positivi.

Questa si spiega se uno va a guardare il numero di campioni esaminati che la Regione comunica ogni giorno a Ministero e Istituto Superiore di Sanità. Questo numero dovrebbe includere sia i tamponi fatti nei soggetti sintomatici o sospetti che quelli effettuati per lo screening fatto a qualunque titolo. E andrebbero conteggiati sia quelli antigienici che quelli molecolari. Tutte le Regioni o quasi fanno così tanto è vero che in Italia ieri (4 agosto ndr) sono stati fatti circa 50.000 tamponi diagnostici e circa 200.000 totali.

Nelle Marche invece no. Sono stati comunicati 1639 tamponi in soggetti sintomatiche e solo 2863 tamponi totali. I tamponi diagnostici sono nelle Marche molto più della metà dei tamponi totali, cosa ovviamente irragionevole visto l’altissimo numero di tamponi di screening fatto anche solo dai laboratori privati che hanno sempre una lunghissima fila di fuori di gente che deve fare il tampone antigienico per screening. Risultato? Da noi sembra che la percentuale di positivi sia altissima.

E così chi viaggia in Europa e guarda quella mappa (vedi la foto) penserà che sarebbe bello venire nella patria di Mancini e Tamberi, ma per ora meglio aspettare!!