SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altri sambenedettesi tagliano il traguardo dei 100 anni e ricevono i tradizionali auguri da parte del sindaco Pasqualino Piunti a nome di tutta i loro concittadini.

Il 22 luglio ha festeggiato il centesimo compleanno Quartilia Taffoni che si è recata personalmente in Comune per ricevere un mazzo di fiori dal Sindaco. Sambenedettese anche di nascita, quarta di cinque figli, ha sempre mostrato un carattere forte, volitivo e determinato. Sopravvissuta alla guerra ed ai bombardamenti, il 28 aprile 1946 si sposa con l’indimenticato portiere della Samb Pietro Cosignani. Nascono quattro figli, Emilia, Antonella, Antonio e Paola, quest’ultima moglie di Nicola Ripa, altra “bandiera” della Samb.

Ha sempre spronato i suoi figli a studiare e laurearsi ed è molto devota a Sant’Antonio di Padova: ogni anno, il 13 giugno, giornata dedicata al Santo, prende parte alle celebrazioni nella sua ex parrocchia. E’ stata ed è ancora, nella limitatezza della sua attuale condizione, una madre solerte e comprensiva, amante del mare, del sole e delle camminate a cui non rinuncia mai, neppure ora che ha cent’anni.

Il 17 luglio, invece, gli auguri del Sindaco sono andati a Harry Shindler, cittadino inglese che risiede in Città dal 2006 e che dedica la sua vita a fare il “detective della memoria”, studiando e ricercando atti, articoli di giornale, documenti, qualsiasi cosa che possa servire a dare informazioni su persone e fatti della Guerra su cui è calato il silenzio. Risolvere i misteri della guerra e la ricerca di parenti scomparsi gli è valso il titolo de “il cacciatore dei ricordi”, quei ricordi che trasmette a migliaia di giovani parlando nelle scuole e in conferenze per mantenere viva la memoria degli eventi accaduti durante la Guerra e che ha trasfuso in due libri, “Roma ricorda i suoi liberatori” e “La mia guerra non è finita”.

A Harry Shindler è stata conferita nel 2012 la cittadinanza onoraria di San Benedetto del Tronto “per aver dedicato la vita prima alla liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, poi alla preziosa e instancabile opera di salvaguardia del ricordo di ciò che è accaduto e che non dovrà più accadere”.