SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuta presso la sala consigliare del Comune di San Benedetto del Tronto la riunione del Centro Ascolto Alcologico Territoriale (C.A.A.T.) da sempre attento alla problematica dell’alcol in Riviera.

Il progetto, promosso dall’A.R.C.A.T. (Associazioni Regionali dei Club Alcologici Territoriali) e realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale con il beneplacito del Servizio Territoriale per le Dipendenze Patologiche dell’ASUR Area Vasta n. 5, punta a ridurre lo stigma relativo alle famiglie e alle persone con disturbo da uso di alcol e favorire la richiesta d’aiuto tramite anche una linea d’ascolto gratuita e il contatto con i Club Alcologici Territoriali (CAT) e le strutture specializzate.

Il fenomeno del consumo di bevande alcoliche, che da molti anni fa registrare un costante abbassamento dell’età del primo bicchiere, è diventato drammaticamente evidente con lo scoppio della pandemia che, oltre ad aumentare il consumo di alcol tra gli adulti, ha reso particolarmente problematica la questione fra gli adolescenti.

Renziero Papetti, rappresentate locale del CAAT , interviene così: “Il nostro scopo non è quello di assumere un atteggiamento censorio nei confronti dell’alcol, ma quello di promuovere la consapevolezza sugli effetti di questa sostanza fin dalla più tenera età. Nelle scuole materne e primarie infatti svolgiamo un lavoro di prevenzione, mentre delle scuole medie e superiori se ne occupa una cooperativa che ha in appalto il lavoro di sensibilizzazione tra i ragazzi”.

Alle sue parole fanno eco quelle del rappresentante regionale dell’ ARCAT-Marche Amadio Roberto che aggiunge: “La repressione è una sconfitta e non una vittoria per le istituzioni, il nostro scopo è proprio quello di fornire ai ragazzi tutti i mezzi necessari per una scelta consapevole sull’uso dell’alcol”.

Emanuela Carboni, assessore alle politiche sociali, aggiunge: “Il Comune di San Benedetto ha messo ha disposizione un locale e un contributo economico per lo svolgimento del lavoro del centro. Siamo consapevoli dell’importanza del tema trattato quindi è nostro dovere fare tutto il necessario per dare il nostro contributo”.

L’ultimo intervento è stato quello del Dott. Claudio Cacaci, direttore del Servizio Dipendenze Patologiche dell’Azienda Sanitaria, che ha concluso: “L’alcol è a tutti gli effetti una droga al pari dell’eroina e della cocaina. Il fatto che sia legale non deve trarre in inganno in merito alla sua pericolosità: parliamo di uno stupefacente che, come tale, deve essere inteso”.

Il Centro opererà nei locali concessi dal Comune in via San Martino. L’accesso al Centro sarà diretto e gratuito nelle giornate di martedì e giovedì dalle 16:30 alle ore 20 e sarà possibile richiedere supporto anche online tramite videochiamate con Whatsapp, Skype e Messenger.

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